Il Secolo XIX: "La Samp indispettita per l'accanimento contro i suoi investitori. Caso Reggina completamente differente". Silenzio della FIGC per un caso imbarazzante

"Veline" in azione sul fronte Sampdoria, il cui piano di ristrutturazione del debito è finito nel mirino di alcuni attenti osservatori. Sicuramente, a fronte della Reggina, il club ligure ha adottato quel profilo basso che le ha permesso di non inimicarsi troppo gli organi federali e le altre società, che invece sono state sfidate da sbruffonate tramite i media nazionali del tipo "La Reggina farà giurisprudenza" o "Felice Saladini farà la storia del calcio" o persino "La Reggina farà la rivoluzione paragonabile alla Legge Bosman". Una gestione che andrebbe letteralmente messa sotto inchiesta e che è costata carissima sopratutto alla Città di Reggio.
Detto ciò, su Il Secolo XIX si parla di come il club respinga le osservazioni formulate nei giorni scorsi dall'ex Mediaset Ziliani e da affaritaliani.it:
"Il “caso Reggina” è completamente differente, l’iscrizione al campionato è stata rigettata proprio a causa del mancato pagamento di alcune pendenze entro i termini perentori. Il Consiglio di Stato ha poi precisato che la valutazione sulla domanda di iscrizione si basa su parametri oggettivi che non prendono in considerazione l’entità dell’esposizione debitoria di una società o il suo riscadenziamento, ma esclusivamente il rispetto delle condizioni previste dalle normative federali", sottolinea il giornale ligure.
Fanno sapere poi a Il Secolo da casa Samp: "Il club doriano, già con Manfredi e Radrizzani come azionisti di maggioranza, si è potuto iscrivere al campionato di B in quanto ha rispettato i requisiti e adempiuto alle obbligazioni previste dalle norme federali e dal Sistema Licenze Nazionali 2023/2024. Nessun organismo federale né affiliato alla Figc ha mai contestato e/o impugnato l’iscrizione della Samp né avanzato pretese per una presunta illegittima partecipazione al campionato. Fatto dirimente, la Samp ha saldato entro il termine perentorio del 20 giugno stipendi e pendenze fiscali al 31 maggio 2023. Grazie all’apporto dei primi 6 milioni di euro degli investitori, versati il 15 giugno, quando gli accordi con i creditori peraltro non erano ancora formalizzati e assumendosi quindi un rischio". Beh certamente il signor Saladini non ha pagato gli oramai famosi 770mila euro entro il 20 giugno, ma fa particolare specie e fa riflettere ".-..Nessun organismo federale né affiliato alla Figc ha mai contestato e/o impugnato l’iscrizione della Samp né avanzato pretese per una presunta illegittima partecipazione al campionato".
Il club ligure, tramite i suoi sottoposti, ha fatto sapere urbi et orbi che "...i termini per eventuali opposizioni, da parte di qualche creditore, sono ormai scaduti. Possibile che il semaforo verde arrivi già questa settimana, una sferzata di energia positiva che contagerà sicuramente l’ambiente e, si spera,
arrivi anche alla squadra. Oltre a andare perentoriamente a tacitare e smontare passo per passo quelle teorie dietrologiche sui contenuti del bilancio della società blucerchiata al dicembre 2022, e contestualmente sull’operazione di Manfredi e Radrizzani, sollevate nei giorni scorsi da documenti anonimi. «Tutto l’iter è stato supervisionato dal Tribunale e non sono stati fatti favori di nessun genere alla Sampdoria», è quanto filtra da parte della proprietà, serena e tranquilla, semmai indispettita per questa sorta di accanimento mirato nei confronti degli investitori".
Un grande BAH è d'obbligo: nulla contro la gloriosa Samp, ma la disparità di trattamento con la Reggina è evidente. Purtroppo, l'unica colpa dei tifosi amaranto, è stata quella di essere capitata in mani sbagliate, dall' "investitore" lametino ad altre figure che hanno contribuito all'affossamento. Poveri noi , povera Reggio e povera la nostra amata Reggina.