Abodi la spara grossa: "Via dalla Nazionale chi ha scommesso", il terapista Jarre: "Enorme stupidaggine, è lui che vuole abolire il Decreto Dignità"

"Via dalla Nazionale chi ha scommesso". Così il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, in un colloquio con il Messaggero. "La maglia azzurra deve essere espressione del valore tecnico, ma anche del comportamento morale, che deve addirittura precederlo. Non basta buttare la palla dentro - ha aggiunto - Se vieni meno a delle regole che sono esemplari, bisogna andare al di là della sanzione. Vedo la convocazione in Nazionale come un premio a tutto tondo".
Di fronte a questa posizione abbastanza discutibile, considerando che Abodi si è fatto promotore dell'abolizione del Decreto Dignità, che vieta la pubblicità del gioco d'azzardo, ha parlato a La Presse Paolo Jarre, terapista di Nicolò Fagioli:
"E' clamoroso, scandaloso, che il ministro dello Sport Abodi faccia una reprimenda morale ai ragazzi sportivi professionisti che giocano d'azzardo e negli stessi giorni si faccia promotore dell'abolizione del sacrosanto divieto di pubblicità che era stato sancito dal decreto dignità del 2018. Se fosse per il ministro questi ragazzi non solo potrebbero essere immersi in un ambiente in cui si parla continuamente di scommesse, nei campi ci sono i banner, ma addirittura sulle proprie maglie dovrebbero portare le insegne dei provider del gioco d'azzardo. E' veramente una situazione folle da questo punto di vista".
Sottolinea Jarre: "Anche le squadre professionistiche italiane, di alcune lo so per certo, hanno una serie di contratti e sponsorizzazioni nel mondo del gioco d'azzardo che valgono in tutto il mondo ma non in Italia. E' un altro degli aspetti dell'ipocrisia generale".
COS E' IL DECRETO DIGNITA' - Il 2 luglio 2018 è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il Decreto-legge n. 87 del 2018, dal titolo “Disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese”, ridenominato Decreto Dignità
Il Decreto dignità contiene il Capo III, dedicato alla lotta contro il disturbo da gioco d’azzardo, DGA. Così vengono definite all’art. 9, comma 1-bis, le patologie che possono essere ricondotte alla dipendenza del gioco d’azzardo.
L’articolo 9 “Divieto di pubblicità giochi e scommesse”, vieta qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse, nonché al gioco d’azzardo, comunque effettuata e su qualunque mezzo; si inoltre introduce la locuzione “disturbo da gioco d’azzardo” in luogo di ludopatia.
Per i contratti di pubblicità in corso al 14 luglio 2018 (data di entrata in vigore del decreto-legge in esame) si prevede il continuo applicarsi della normativa previgente, fino alla loro scadenza, e comunque per non oltre un anno dalla medesima data. La disposizione, a partire dal 1° gennaio 2019, estende il divieto di pubblicizzare giochi e scommesse anche alle sponsorizzazioni. La violazione dei divieti comporta la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma pari al 5% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità e, in ogni caso, non inferiore a 50 mila euro per ogni violazione. Viene innalzata, infine, la misura del prelievo erariale unico sugli apparecchi idonei per il gioco lecito per provvedere agli oneri derivanti dall’articolo.