REGGINA: IL RITORNO DEL PIANO B E LA “DOPPIA” RINCORSA
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Una reazione si attendeva ed una reazione c’è stata: il pericolo “contraccolpo” era serio e tangibile dopo la mazzata psicologia derivante dalla sconfitta nello scontro diretto che potrebbe aver determinato le sorti del campionato per la Reggina, quantomeno sotto il profilo della promozione diretta.
Gli amaranto invece hanno sgomberato il campo da qualsiasi dubbio con la solita partenza sprint che ha indirizzato immediatamente la gara di Licata verso binari consoni e che consente di proseguire la lunga striscia positiva di risultati lontano da casa, spesso conditi da punteggi roboanti soprattutto dopo la pausa invernale e che certificano, ove ve ne fosse ulteriore bisogno, una distanza tecnica e valoriale abissale tra le prime ed il resto della truppa del girone, evidenziata ulteriormente dalla distanza quasi incolmabile tra le attuali squadre che stanziano in zona play off rispetto alle inseguitrici, pur se Sambiase e Vibonese sembrano accusare qualche passaggio a vuoto, sintomo probabilmente di una rosa che aveva prodotto il massimo più sulle ali dell’entusiasmo che sulla forza degli organici.
Appare altrettanto inequivocabile che i messaggi provenienti da Siracusa, che ha infierito su un Locri presentatosi al De Simone in formato autogestione, confermano che attualmente hanno entrambe le mani sul campionato; tuttavia ciò non può e non deve modificare gli intenti perseguiti dal gruppo di mister Trocini e da noi auspicati nell’immediato post gara del Granillo, vale a dire la ricerca di un percorso netto, da qui sino a maggio, che non lasci spazio ad alcun tipo di rimpianto in caso di eventuali passi falsi da parte della capolista, e che comunque consenta di presentarsi agli spareggi post season in posizione di vantaggio e soprattutto con una dote di punti significativa e, possibilmente determinante per potenziali code di torneo.
Abbiamo, al riguardo, sempre evitato di rivolgere la nostra attenzione sulle possibilità di ottenere un ripescaggio, convinti che l’obiettivo unico e solo della società dovesse essere il passaggio attraverso la porta principale, ma è ormai chiaro che, in un quadro realistico, oggi non si può non prendere in considerazione quel piano B che, pur non offrendo alcuna garanzia in merito, potrebbe offrire l’unica alternativa alla vittoria del campionato: in quest’ottica, l’impellenza di conseguire il maggior numero di punti possibile viene acuita dalla necessità di effettuare una “doppia” rincorsa.
L’attenzione viene infatti ampliata ponendo lo sguardo anche verso gli altri raggruppamenti della quarta serie, in particolare al girone D dove le attuali primatiste viaggiano a ritmi vertiginosi che, se mantenuti, potrebbero una delle due battaglianti a ricoprire una posizione primeggiante per media punti, di fatto ancora una volta unico parametro dirimente per stabilire chi potrebbe usufruire di un ripescaggio (con buona pace di chi ancora fantastica su blasone e seguito), con gli amaranto sin qui immediatamente dietro e che, dunque, a maggior ragione non dovranno mollare la presa di un solo millimetro.
Continuiamo chiaramente a ritenere, al riparo da facili illusioni, che anche in quel caso le possibilità siano ridotte al lumicino, pur nella convinzione che se la federazione nelle sue attività di controllo usasse una diligenza più adeguata o, se ci permettete, quantomeno pari a quella adottata nei nostri confronti due estati fa, anche al netto delle nostre evidenti responsabilità, viene il sospetto che eventuali chance aumenterebbero in maniera esponenziale, evitando al contempo quelle situazioni quantomeno incresciose che stanno, in queste ore, minando la credibilità del girone meridionale della serie C, con buona pace di quella "equa competizione" che ci fu opposta come presupposto, allora, sacro ed inviolabile.
Non abbiamo, ovviamente, dimenticato i buoni propositi di inizio stagione, né ogni considerazione su mancanza di alibi o altro tipo di giustificazione ipotizzabile, ed a tempo debito tireremo le conclusioni del caso senza alcuna esitazione, ma c’è una stagione da finire nel miglior modo possibile ed un obiettivo che, per quanto ci riguarda, resterà tale finché esisterà anche un barlume di possibilità: per i processi poi, per dirla alla Brecht, ci sarà sempre un giudice a Berlino.