Marani (pres.Lega Pro): "Salary cap e Riforma Zola, fondamentale lavorare sui giovani"

03.02.2025 15:00 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
Marani (pres.Lega Pro): "Salary cap e Riforma Zola, fondamentale lavorare sui giovani"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca

A margine dell'Assemblea Elettiva che consegnerà a Gravina il terzo mandato da presidente FIGC, il numero uno della Lega Pro Marani ha parlato del lavoro che bisogna fare per far crescere il sistema calcio italiano:

"Nei prossimi anni i diritti televisivi nel migliore dei casi si ridurranno, è una minaccia poco raccontata ma inevitabile. Dobbiamo raccontarla, dobbiamo parlarne e come Serie C stiamo cercando di affrontarla. Per questo abbiamo aperto il tavolo sul salary cap che vedrà il suo primo test il prossimo anno, convinti che è meglio in questo momento uno stipendio sicuro piuttosto che ricco. L’altro tavolo è relativo al progetto Zola, con enorme soddisfazione abbiamo visto che è diventato anche modello per i settori giovanili nel programma del presidente Gravina. Si vogliono aiutare i giovani del territorio, ci piacerebbe che anche la politica apprezzasse e contribuisse a questa riforma Zola. Un campione del calcio che si mette totalmente a disposizione del calcio è un unicum".

Aggiunge Marani: "Ringrazio le Leghe di A e di B, c’è un clima nuovo e disteso, abbiamo vinto una battaglia durissima con il diritto di opzione che sconfigge una legge che limitava tremendamente gli investimenti dei settori giovanili. Si può fare squadra e lo abbiamo dimostrato, venendo qui ho ripensato a quei settori giovanili che hanno prodotto tantissimo. Ci vogliono 20 anni per raccogliere i frutti del settore giovanile, ma non c’è altra soluzione che tornare alla tecnica di base, alla fantasia di un dribbling, alla capacità di calciare di entrambi i piedi. Oggi l’unica cultura che conosciamo è il successo, l’assenza di visione più ampia, ma l’egoismo distrugge e l’esclusione dagli ultimi due mondiali lo dimostra. Serve ripartire dal centro, dal calcio giocato, dal pallone e dal campo. Lo stiamo facendo in Serie C, accogliendo le seconde squadre e valorizzando i giocatori che arrivano dalla Serie A. Penso alla crescita di allenatori e arbitri, siamo a disposizione del sistema. Si deve entrare nel sistema per il curriculum, non per i cognomi. La differenza tra progresso e sviluppo è proprio questo. Il progresso è intellettuale, lo sviluppo è economico".