REGGINA: DURI A MORIRE MA IL CALENDARIO È IMPIETOSO

08.04.2025 13:00 di  Valerio Romito   vedi letture
REGGINA: DURI A MORIRE MA IL CALENDARIO È IMPIETOSO

Prosegue il testa a testa tra quelle che ormai sono divenute le uniche due dominatrici del girone I e che, tra varie difficoltà e piccoli colpi di scena domenicali poi rientrati al termine dei rispettivi novanta minuti, continuano a giocarsi quell’unico posto finale che, impietosamente, finirà per premiare un solo contendente e vanificare ogni sforzo compiuto dall’altro, per una formula sin troppo restrittiva e penalizzante rispetto alle forze in campo.

Reggina che trova il sesto successo consecutivo, settimo sul campo, contro un avversario in grande condizione con una mini serie positiva da promozione diretta (5 successi nelle ultime sei apparizioni) ripetendo un canovaccio ormai tipico delle ultime settimane: squadra che nella prima frazione mantiene il pieno controllo delle ostilità ma a tratti anche arrembante, che però non riesce a chiudere la contesa non concretizzando le tante occasioni procurate.

Impossibile però, nello specifico, ignorare come ancora una volta ci sia lo zampino dell’ennesima decisione arbitrale surreale che non riconosce quella che, come da linee guida approvate dall’IFAB sulla regola del fuorigioco, ha tutte le prerogative per essere considerata una “giocata” del difensore (“deliberate play”) utile a rimettere in gioco l’attaccante oltre ogni ragionevole dubbio, e che si somma a tante altre interpretazioni stagionali tutt’altro che favorevoli che minano seriamente la regola non scritta secondo cui favori e sfavori alla fine dovrebbero compensarsi, preferendo tacere su ciò che invece accade altrove.

E come da copione rigorosamente rispettato, gli amaranto vanno in sofferenza dopo l’intervallo, complice l’unica disattenzione difensiva nell’arco di tutta la gara ma anche una condizione psicofisica che, tra acciacchi vari e quel logorio mentale di cui disquisiamo da settimane e che, inevitabilmente ma comprensibilmente, sorge conseguentemente allo stress di un eterno inseguimento che non può lasciare spazio al minimo errore, ma che continua a non impedire che i ragazzi riescano comunque a gettare il cuore oltre l’ostacolo, per una squadra dannatamente dura a morire e che alla fine riesce sempre a trovare la via del gol, come avviene incessantemente ormai dallo scorso ottobre, ed avere la meglio attingendo a tutte quelle risorse qualitative e caratteriali che possiede in grande abbondanza.

Per contro, come anticipato, i nostri avversari continuano a tenere botta, pur non senza altrettante difficoltà, con le giornate a disposizione che impietosamente continuano a diminuire, e con esse le speranze di sorpasso in classifica, seppur l’attuale torneo continui a dimostrare come le insidie possono sempre spuntare quando meno te le aspetti, per cui il distacco minimo non può che spingere entrambi i contendenti a non abbassare la guardia sino al termine.

Domenica prossima gli amaranto andranno a colmare il numero di gare disputate rispetto alla battistrada, complice lo stop degli aretusei previsto in luogo del turno precedentemente previsto ad Agrigento, incontrando l’ennesimo avversario alla ricerca di punti per conquistare una posizione per i play off ed ovviamente motivato nel cercare un risultato prestigioso al Granillo: per i reggini, l’obbligo di ridurre il gap ad una sola lunghezza e far sentire ancora di più il fiato sul collo a chi ci precede per il rush finale.