Falcomatà annuncia: "Il 29 prenderemo parte all'asta per il marchio Reggina 1914: è un bene che va messo in sicurezza"
Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria, in una diretta FB, ha annunciato che il Comune prenderà parte all'asta per i beni materiali e immateriali della Reggina 1914 srl:
"Un luogo dell’anima, un tempio che noi abbiamo riqualificato in questi anni e che stiamo continuando a riqualificare. Oggi si sta procedendo a sostituiore i seggiolini in Tribuna Ovest, la nuova tribuna stampa, la rampa per i disabili, l'efficentamento energetico, i tornelli, saranno sostituite le torri faro, il nuovo drenaggio, la sala Var e gli spogliatoi: in questi anni il Comune ha investito 6 milioni di euro a valere sui vari fondi"
Sul Centro Sportivo Sant'Agata: "E’ notizia di oggi: si è conclusa la manifestazione di interesse sul Sant’Agata. C’è stata una sola partecipazione. Il Sant’Agata deve essere il luogo in cui la prima squadra deve poter allenarsi e dove i giovani devono sognare di poter vestire la maglia amaranto".
Aggiunge il sindaco: "In questo stadio ci sono tre simboli: lo stemma della città, il simbolo della Reggina e il nome della città di Reggio Calabria. La Reggina è un bene inacquistabile e inalienabile, è un patrimonio collettivo che, appartenendo a tutti, non deve appartenere a nessuno. La Reggina deve rimanere alla città, al di là di chi sarà il presidente o la proprietà. Parlando della squadra, parliamo della città, Reggina e Reggio sono inscindibili. La Reggina è un patrimonio collettivo che va messo in sicurezza e dato alla città, l’unico modo per farlo è attraverso il Comune di Reggio Calabria. Con la delibera approvata pochi minuti fa, l’amministrazione comunale parteciperà all’asta per l’acquisizione del marchio"
Precisa Falcomatà: "Abbiamo fatto tutte le verifiche tecniche necessarie, i pareri tecnici, ringrazio tutti i dirigenti del Comune. Il 29 maggio parteciperemo all’asta, consapevoli che, a differenza dei soggetti privati, dobbiamo mantenere l’interesse collettivo e salvaguardare gli equilibri di bilancio. Ovviamente non sto dicendo che il marchio sarà certamente nostro, ma oggi posso dire che la città sarà della partita affrontando altri avversari, partita che speriamo di vincere. Dobbiamo riflettere su cosa sia meglio per la città, che il marchio sia di un proprietario o invece sia messo in sicurezza dal Comune come farebbe una famiglia curando una persona cara".