Reggina, ciò che è sbagliato è togliere la scena ad una squadra che ha fatto "innamorare ancora" tanti tifosi

L'improvvida sfuriata dell'azionista di maggioranza della Reggina, Nino Ballarino, ha decisamente ridato fiato a tutti quelli, minima parte, che avevano in serbo il prevedibile attacco pro domo sua. Dall'orda destrorsa, a quelli che non sopportano questo o quel dirigente, sino a quelli che sentono propria la Reggina solo se sono chiamati in causa in qualche ruolo dirigenziale, l'assist di Ballarino è una sorta di illuminante (ma non illuminato) passaggio a porta vuota ad un centimetro dalla linea bianca.
Sotto questo aspetto c'è molto da crescere perché la rabbia è lecita, considerando anche gli errori arbitrali in serie verso una sola parte e lo scansarsi di qualche squadra che forse si era preventivamente ubriacata di amaro di Capo Vaticano e poi rimasta ammaliata dalle bellezze di Ortigia, ma allo stesso tempo resta imperdonabile togliere la scena ad una squadra che magari resterà in D, ma che ha decisamente fatto "innamorare ancora" uno zoccolo duro di tifosi assolutamente scottati da quello scempio andato in scena dal 2020 in poi e che qualcuno aveva difeso tipo la Gioventù hitleriana negli ultimi giorni di aprile del 1945 prima della capitolazione di Berlino.
E' un patrimonio da difendere con le unghie e con i denti, anche qualora qualche altra cordata di imprenditori dovesse decidere di prendere in mano le sorti del glorioso club amaranto. E quindi, deplorando la rabbia (umana ma ingenua) della proprietà amaranto, che è caduta con tutte le scarpe nel tranello, il vero spazio andrebbe dato a dei ragazzi che hanno disputato un torneo assolutamente sopra le righe, ragazzi che sono stati insultati, derisi e sbeffeggiati da coloro che oggi si ergono a censori per ripulirsi l'anima dal "peccato imperdonabile" di aver difeso le persone che hanno portato al drammatico declassamento tra i Dilettanti. Quante ne abbiamo dovute leggere, via social e non solo, su Barillà, Porcino, Girasole, Ragusa o Barranco, o magari sullo stesso Grillo e altri ancora, o anche sullo stesso Trocini. Invece questi ragazzi, insieme a tutti i loro compagni, hanno dato il massimo e se vittoria del campionato non sarà, di certo la Reggina ha dimostrato di essere squadra con grandi valori e grande Amore per la maglia, lo stesso dei meravigliosi tifosi sempre presenti, l'opposto di chi oggi non aspettava che la parola di troppo di una società che deve solo iniziare a tracciare un bilancio e magari ingoiare qualche critica oltre le righe, oltre che a evitare di scendere in un'arena fangosa e putrescente.