REGGINA: LA SCINTILLA DA ALIMENTARE E I PROGETTI DI RIVALSA

25.10.2024 13:00 di  Valerio Romito   vedi letture
REGGINA: LA SCINTILLA DA ALIMENTARE E I PROGETTI DI RIVALSA
© foto di Lillo D'Ascola

La percezione costante di poter agevolmente prevalere sull’avversario di turno era qualcosa che non provavamo da tempo, forse eccezion fatta per la vittoria in quel di S. Agata dove comunque, per alcuni minuti, i padroni di casa erano riusciti a creare più di un grattacapo agli amaranto, così come riuscire a dare concretezza ad una superiorità tecnica già manifestata in altre circostanze ma quasi mai resa tangibile in termini di punteggio.

Averlo fatto ai danni di una compagine ingenerosamente etichettata, al termine dello 0-4, come “inconsistente” ma che a conti fatti, prima della gara, era solamente a tre punti dalla Reggina ed aveva in precedenza messo in grande difficoltà l’ex capolista del girone, costituisce certamente un segnale confortante in ottica di quella ricerca identitaria su cui discerniamo da settimane e, alla luce di ciò che accade attorno a noi, per nulla scontato in un campionato che sempre di più si dimostra imprevedibile e livellato.

È chiaro che, come ha giustamente evidenziato anche il tecnico a fine gara, l’equilibrio va mantenuto anche nelle sensazioni che solo qualche giorno fa ci vedevano, per alcuni, frettolosamente già tagliati fuori da qualsiasi sogno di gloria, per cui sarebbe delittuoso incorrere in un nuovo calo di tensione pensando che possa essere tutto risolto; nondimeno, la prestazione di mercoledì può costituire, se non proprio la svolta definitiva tanto auspicata dalla piazza, certamente una scintilla da alimentare e da cui ripartire per raggiungere quella continuità indispensabile per poter pensare di disputare un torneo da protagonisti.

In questo contesto, appare estremamente significativo l’apporto dato, nelle ultime due vittorie, da chi nelle scorse settimane appariva ai margini del progetto e sta finalmente trovando una rivalsa personale e professionale, di cui l’esempio più eclatante è certamente Salandria ma anche i vari Adejo, Renelus e Curiale, a vantaggio di un gruppo che, se riuscirà a contare a pieno su tutti gli elementi disponibili, non potrà che trarne evidenti benefici soprattutto nel lungo periodo: basti solo riflettere sul fatto che ad Enna gente come Martinez, Porcino, Laaribi, Barillà, Provazza e Barranco erano in panchina, per comprendere la profondità e qualità di una rosa su cui solo pensare che non debba e possa essere messa in grado di primeggiare apparirebbe inconcepibile.

Dando un’occhiata al calendario c’è che definisce fondamentale il prossimo mese di impegni che culmineranno, verso la fine di novembre, in una nuova serie di scontri diretti: tale riflessione può apparire riduttiva in quanto, da qui a maggio, difficilmente vi saranno momenti in cui sarà consentito abbassare la guardia, ma certamente fondata nella misura in cui, come auspicato da tutti, un filotto di vittorie comporterebbe manifestamente vantaggi sia di classifica che ambientali, in seno allo spogliatoio e in un ambiente dal disperato bisogno di un barlume di entusiasmo, per affrontare le contendenti alla promozione con rinnovata consapevolezza ed autostima e, magari, invertire un trend che, dall’anno passato, non riesce proprio ad arridere agli amaranto.