REGGINA: ADESSO IL VERO NEMICO È LA TESTA

01.04.2025 13:00 di  Valerio Romito   vedi letture
REGGINA: ADESSO IL VERO NEMICO È LA TESTA
© foto di Reggina 1914

Dura doveva essere, dura è stata: come da pronostico, lo scontro con le due calabresi stabilmente occupanti una posizione utile nella griglia play off si è confermato ostico e, per certi versi, complicato seppur con modalità diverse, e dunque aumentando considerevolmente il valore degli altrettanti successi conseguiti che ci tengono ancora in corsa per l’obiettivo finale.

Se, come è noto, la vittoria di Sambiase è giunta sul fil di sirena in una gara caratterizzata da un insolito ostruzionismo dei padroni di casa, sin lì caratterizzatisi per un gioco coraggioso ed intraprendente, il successo sui vibonesi ha evidenziato sia una notevole capacità di reazione al gol subìto nel miglior momento della partita, che la già rodata attitudine a soffrire e resistere di fronte a un avversario che invece non ha inteso snaturare le proprie caratteristiche tecnico tattiche.

Nondimeno, l’andamento degli ultimi confronti, seppur altamente redditizio trattandosi della sesta vittoria consecutiva degli amaranto in risposta alla battuta d’arresto con il Siracusa, contando anche il successo ormai cancellato nei confronti dell’Akragas, ha indubbiamente fatto emergere un certo logorio nel rendimento in campo di un gruppo che ormai da mesi è costretto a rincorrere la battistrada, con la consapevolezza gravosissima di non potersi permettere di far cadere neanche una briciola dal proprio tavolo, pena l’uscita pressoché definitiva dalla contesa, il che comprensibilmente, per non dire fisiologicamente, non può non incidere sia da un punto di vista fisico, ma soprattutto mentale di chi è sottoposto ad una pressione di tale portata e senza soluzione di continuità.

Dunque, se da un punto di vista tecnico e valoriale la squadra ha superato indenne gli avversari più insidiosi e competitivi, chiaramente le insidie presenti per i prossimi impegni vanno individuate soprattutto nella testa del calciatori, che a fronte di avversari certamente ostici ma, numeri alla mano, alla portata dei reggini, dovranno combattere soprattutto contro se stessi e lo stress di chi sa di avere sin qui compiuto a pieno il proprio dovere ma compete con un contendente che sta facendo altrettanto, seppur palesando altrettante difficoltà riservate da un girone che, comunque, non sta regalando niente a nessuno, sia in testa che in coda.

Traendo spunto da un mito della Major League statunitense, quel Yogi Berra leggenda dei New York Yankees al pari di Babe Ruth e Joe di Maggio ed autore della famosa "non è finita finché non è finita" ("It ain't over 'til it's over"), vera e propria pietra miliare e punto di riferimento non solo del baseball, ma di ogni atleta in qualsiasi tipo di competizione, è chiaro che finché ci sarà possibilità sarebbe delittuoso mollare la presa su un torneo ancora alla portata, seppur le giornate da disputare siano sempre di meno, ma allo stesso tempo tenendo presente che gli aretusei, seppur potendo disputare ben tre delle quattro gare rimanenti nel fortino di casa, dovranno affrontare almeno due avversari che tecnicamente potrebbero dire la loro, con l’incognita di una spinta motivazionale tutta da verificare.

Apprestiamoci quindi ad affrontare quello che sarà l’ultimo decisivo mese per le sorti del campionato, con la speranza che la squadra riesca a tenere botta fino alla fine ma con la fiducia verso chi ha già dimostrato quale sia lo spirito che lo anima nel difendere i colori amaranto e di chi può contare sul sostegno di un tecnico appassionatamente motivato e di una piazza che, ne siamo certi, continuerà a spingere, in casa e fuori, i propri beniamini versi l’agognata meta.