Reggina, Ginobili: "Vi spiego il nostro secondo tempo contro la Vibonese"

31.03.2025 19:15 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
Reggina, Ginobili: "Vi spiego il nostro secondo tempo contro la Vibonese"
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© foto di Andrea Rosito

Maximiliano Ginobili, allenatore in seconda della Reggina, ha parlato a Mezzogiorno Amaranto su Touring e ha analizzato ancor più nel dettaglio quanto accaduto durante la partita contro la Vibonese:

"Sapevamo che la Vibonese voleva fare questo gioco dal basso, abbiamo alzato Barillà vicino a Barranco, le mezz'ali. Nel primo tempo lo abbiamo fatto benissimo, poi avere quell'intensità e quella pressione alta anche nel secondo tempo è complicato, l'idea era quella di puntare su qualche ripartenza per chiudere la partita. Nei primi 10-15 minuti non lo abbiamo fatto benissimo, poi ci siamo ricompattati e i ragazzi sono stati bravissimi".

Aggiunge Ginobili: "Quando affrontiamo una squadra come la Vibonese prepariamo una partita per non fargli fare quello che piace a loro. Fare questo tipo di partite al Granillo è molto dispendioso, puntavamo a chiudere il primo tempo sul doppio vantaggio,. comunque abbiamo calciatori di qualità che possono fare la giocata in qualsiasi momento, quando recuperiamo palla alta siamo molto pericolosi. Ci siamo trovati sotto immeritatamente, ma la squadra era viva e siamo riusciti a ribaltarla in pochi minuti. La Vibonese è un'ottima squadra, sapevamo che sarebbero venuti fuori, abbiamo sbagliato troppo tecnicamente ad inizio ripresa, abbiamo sbagliato una palla in uscita e loro hanno avuto una grande occasione. Questo ha fatto subentrare un pò di paura nella squadra, quando recuperavamo palla volevamo subito mettere davanti la palla importante, invece dovevamo provare a fare due-tre passaggi per costruire un'azione importante".

Sottolinea il tecnico: "Quando si gioca con la Reggina c'è sempre la pressione di vincere, ma ora c'è l'obbligo di vincere ogni partita e quindi il peso psicologico è inevitabile. Si stanno spendendo tante energie nervose e mentali, a Reggio si parla sopratutto di Reggina e noi cerchiamo di chiuderci al Sant'Agata per concentrarsi: questo è bellissimo, ma inevitabilmente crea questa pressione".