REGGINA: A SIRACUSA UN CROCEVIA FONDAMENTALE PER DISSIPARE OGNI EQUIVOCO

08.10.2024 13:00 di  Valerio Romito   vedi letture
REGGINA: A SIRACUSA UN CROCEVIA FONDAMENTALE PER DISSIPARE OGNI EQUIVOCO

La circostanza riguardante la sospensione di una gara per infortunio dell’arbitro non costituisce una novità assoluta in casa amaranto, esistendo un precedente risalente a poco più di 30 anni fa quando l’allora compagine guidata da Enzo Ferrari vide la sua partita interrotta, ironia della sorte, proprio sul campo di quel Siracusa, prossimo avversario di domenica, sul punteggio provvisorio di 0-1 firmato Giacchetta: per le regole di allora, la contesa dovette essere rigiocata dall’inizio con punteggio azzerato e, ironia della sorte, ci pensò ancora l’ex capitano a firmare il successo di misura.

Al di là delle rievocazioni storiche, i primi 45 minuti disputati con l’Acireale ci lasciano un quadro della situazione non troppo confortante: ad una squadra che ha mostrato miglioramenti dal punto di vista propositivo e della fluidità di manovra, si è contrapposto il ritorno ad una evanescenza realizzativa che ci ha riportato alla mente tante gare relative allo scorso campionato in contrapposizione alla concretezza offensiva rimarcata nelle precedenti uscite, materializzatasi nello 0-1 ospite grazie all’unica occasione concessa dalla difesa di casa a fronte di un dominio territoriale amaranto pressoché totale e, dunque, perfetto deja vu dei limiti riscontrati l’anno passato.

Tale altalenanza di rendimento ma anche comportamentale appare direttamente proporzionale alle decisioni assunte dalla gestione tecnica, oltretutto in aperta contrapposizione rispetto dichiarazioni della vigilia, improntate sulle necessità di dare continuità al progetto tecnico, ma invece concretizzatasi nell’ennesima rivoluzione sia in termini di formazione che di modulo tattico, con l’incredibile particolarità di veder schierato un terzino, seppur bravissimo ed elemento tra i più positivi di inizio stagione, nel tridente offensivo, a fronte di una rosa di attaccanti a disposizione di valore ed esperienza proprio sulla base dei desideri dell’allenatore, e non certamente il viatico più adatto per ricercare quell’identità di squadra che ancora fatica ad intravedersi.

Se a questo aggiungiamo un certo nervosismo mostrato in campo dai calciatori, deflagrato con l’espulsione per proteste di Ba che ci priverà di uno degli elementi apparsi sin qui quasi indispensabile in termini di equilibrio e dinamicità in una delle partite più importanti della stagione, oltre che costringerci a disputare il prossimo recupero con gli acesi in inferiorità numerica, appare chiaro che ci si avvicina a quello che già da subito appare come un crocevia fondamentale per il prosieguo di campionato in condizioni mentali tutt’altro che favorevoli.

Sapevamo sin dalla stesura dei calendari che la gara del De Simone sarebbe stata certamente importante seppur non decisiva in termini di classifica, essendo appena alla sesta giornata; tuttavia è altrettanto innegabile che le condizioni con cui ci si arriva danno nuovi significati alla gara, soprattutto in termini motivazionali ed ambientali per una piazza che non potrà accogliere benevolmente un eventuale risultato negativo, in combinato disposto ad un avvio di torneo da cui ci si aspettava maggiori certezze.

Allo stesso modo, tuttavia, lo scontro diretto può costituire un’occasione eccezionale, per tecnico, calciatori e la stessa società, per dimostrare la bontà del lavoro compiuto sin qui, di che pasta è fatto quest'organico, poter dare una svolta fondamentale alla stagione e dissipare gli equivoci sin qui palesati: d’altronde, per una squadra che deve giocoforza vincere il campionato quello di domenica, con le ovvie difficoltà del caso, non può e non deve rappresentare un ostacolo insormontabile, anche alla luce del fatto di avere due risultati a disposizione visto che anche un eventuale pareggio, data la situazione, sarebbe tutt’altro che disprezzabile.

Permetteteci infine una chiosa di colore: pur non volendo assumere il fattore arbitrale come scusante, poiché la forza della squadra dovrebbe comunque sopperire a qualsiasi fattore anche esterno, il clamoroso rigore non concesso per un evidente fallo da tergo su Vesprini, unito alla successiva discutibile condotta del direttore di gara, forse offuscato dalle cattive condizioni di salute, fa ripensare con un sorriso a coloro che si erano quasi “scandalizzati” per la concessione, a nostro favore, alla prima giornata di un penalty meno evidente seppur compatibile a termini di regolamento, e fa capire, oltre ogni ragionevole dubbio, che in un campionato del genere ogni episodio favorevole va accolto senza troppe cerimonie, come peraltro avviene spesso per le nostre dirette concorrenti senza che da tali piazze arrivino lamentele di sorta…