Praticò (club manager Reggio Calabria): "Marchio e nome, la società è pronta. Sant'Agata? Fondamentale, le Istituzioni mostrano attenzione"
Giuseppe Praticò, club manager della Reggio Calabria, ha parlato a Video Touring e ha toccato numerosi argomenti dell'attualità amaranto. Sulle mosse di mercato sottolinea:
"Di certo la Reggina resta un cantiere aperto, i quattro calciatori che hanno lasciato hanno inciso e giocato pochissimo. La società è attenta al mercato, sino al 22 dicembre ci saranno due partite da giocare, mentre alla ripresa del campionato a gennaio ci sarà la nuova finestra di mercato".
Sulla nuova dirigenza: "Questa è una società normale, che a Reggio mancava da 5 anni. Chi ha gestito la società ha dato una grande illusione, che ha seguito una grande delusione. Questa società ha già fatto tantissimo, perché a dispetto del famoso business plan, del quale si parla spesso a sproposito, questo club ha rispettato tanti impegni. La programmazione parte dai tanti lavoratori reggini che si impegnano nel club, i 100 ragazzi presi per Prima Squadra e settore giovanile, questa società è ambiziosa e vuol riportare la squadra tra i Prof"
Aggiunge Praticò: "Il marchio spetta alla squadra alla quale è stato attribuito il titolo sportivo, come concesso dal comma 10 dell'articolo 52 NOIF. Il nome probabilmente tornerà a giugno, insomma il club si vuole trovare pronto per tutti questi aspetti".
Sul Centro Sportivo Sant'Agata: "E' uno strumento indispensabile per la squadra principale della città, sia per gli allenamenti che per la sede. Le Istituzioni sono molto attente in merito, stiamo discutendo e stiamo cercando una soluzione in attesa del bando. Ne sapremo di più a breve. I campi in sintetico? Già otto anni fa giocavamo in deroga, certamente non si può chiedere alla società di rifare i campi. Il campo 1 è abbandonato da aprile, il campo 2 necessita di manutenzione e a seguire gli altri campi. L'Amministrazione è molto attenta alla problematica, non si può lasciare incustodito un bene così prezioso, perché farlo ripartire di nuovo è molto dispendioso".