Siracusa beneficia del "corto muso": nove vittorie di misura, quattro hanno fatto la differenza
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"Nei cavalli basta mettere il musetto davanti, non di 100 metri. Foto, corto muso, chi perde di corto muso è secondo, chi vince così è primo", è la massima firmata Max Allegri che spiega alla perfezione a chi vuole ridurre il calcio a teoremi e fantasiose alchimie o si spaccia per fenomeno della panchina.
Una massima che oramai appartiene anche al Siracusa di Marco Turati, che ha dimostrato certamente di badare tanto al sodo e poco ai lustrini. Con il successo del Granillo, peraltro arrivato con una doppietta di un centrale difensivo e sugli sviluppi di calcio indiretti, la capolista del girone I della serie D ha vinto 9 partite di "corto muso".
Tra queste quelle che stanno decidendo il campionato, le due con la Reggina, quella di Scafati e quella di Vibo, senza dimenticare altre due importanti, quella sul campo della Nissa e quella in rimonta a Ragusa.
Per vincere i campionati, paradossalmente, basta davvero poco a fare la differenza: il corto musismo è una delle caratteristiche del Siracusa, al di là dell'attacco stratosferico (sulla carta) ma che non sta facendo la differenza in termini realizzativi.