LND, Abete alza la voce: "Nessuno é padrone del calcio, mutualità bassa e società preoccupate"

03.08.2024 16:25 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
LND, Abete alza la voce: "Nessuno é padrone del calcio, mutualità bassa e società preoccupate"

Giancarlo Abete, presidente della LND, intervistato da Corriere dello Sport, sottolinea la sua contrarietà alla battaglia della Lega A sulla questione dei pesi elettorali'

"Nessuno é padrone del calcio. Si vuole il bene del calcio o stiamo parlando di potere? Non c’è nesso tra pesi ponderati e crescita del sistema. I pacchetti devono essere completi: mettiamo allora sul tavolo anche la mutualità al 10% che è la più bassa d’Europa, i 36 milioni che arrivano da Sport e Salute a fronte del miliardo e duecento milioni di gettito, il supporto che manca alla base, il prelievo sulle scommesse, la tax credit e più in generale le tante richieste fatte dal nostro mondo".

Sulle società dilettantistiche dice: "Sono preoccupate. Sarebbe stato opportuno attendere ancora un anno per rendere davvero operativa una riforma che è ancora correggibile. Non ci siamo mai opposti ai princìpi, ma tante società stanno abbandonando i vivai alla luce di oneri sempre maggiori".

Sull'emendamento Mulè: "Le leggi si rispettano. Rischia però di essere mortificato il valore del volontariato. Il calcio è, in primo luogo, quello del milione e 116mila tesserati del nostro mondo. In Europa i riferimenti sono Inghilterra e Spagna, giusto? Bene, non si capisce perché adesso invece del modello Premier l’obiettivo della A sia diventato aumentare le percentuali. Nella struttura federale spagnola la presenza dei professionisti in consiglio e in assemblea è minima, ma questo non ha impedito alla Spagna di vincere 28 finali su 28 tra club e nazionali. Il peso dei “pro” non determina i risultati e quello dei dilettanti in Italia è il più basso tra le 5 federazioni top".