REGGINA: QUANDO GLI INDIZI FANNO LA PROVA

14.01.2025 13:00 di  Valerio Romito   vedi letture
REGGINA: QUANDO GLI INDIZI FANNO LA PROVA

Come già ampiamente dibattuto nell’immediato dopogara, se in linea generale un pareggio esterno in uno scontro diretto viene di solito accolto con la dovuta soddisfazione, è altrettanto lapalissiano come l’andamento della partita con la Scafatese, che con un tiro ed un rigore in 180 minuti è riuscita a sottrarre agli amaranto quattro punti su sei, esponga il fianco ad un evidente rammarico ed apra a considerazioni che, per chi scrive, non costituiscono certamente una novità.

Vogliamo però, in premessa, spezzare una doverosa lancia in favore di Nino Barillà, oggetto di critiche che definire ingenerose appare riduttivo, per il penalty fallito: posto che il solo fatto di prendersi la responsabilità di una trasformazione dal peso specifico chiaramente importante è già di per sé azione meritoria e sinonimo di personalità, senza voler scomodare la massima “degregoriana” sul rapporto tra un rigore ed il giudizio dovuto ai giocatori, sentire parlare addirittura di scelta sbagliata del rigorista da qualcuno che, evidentemente, ignora la circostanza che il capitano sia indiscutibilmente il rigorista designato, tant’è che quello di domenica costituisce il primo errore dal dischetto in maglia amaranto dopo cinque realizzazioni consecutive, appare persino grottesco e sintomo di una probabile “desuetudine” degli autori delle lamentele nel seguire le vicende della Reggina nell’ultimo anno e mezzo.

Discorso parzialmente analogo può essere dedicato a Barranco: pur non potendo negare che l’errore sotto porta sia stato da circoletto rosso (permetteteci una citazione illustre in memoria del grande Rino Tommasi), è impossibile non sottolineare come l’argentino sia però stato abilissimo nel procurarsi, praticamente da solo, l’opportunità di calciare a rete dopo un’azione di quaranta metri in condizioni atmosferiche e di campo quasi proibitive; quello che invece è risultato evidente sta nel fatto che, uscito il centravanti, la pericolosità offensiva reggina si sia praticamente esaurita, il che apre il dibattito sulla questione mercato.

Come già accennato, i campani sono pervenuti al pareggio nell’unica occasione avuta, su calcio da fermo, ad opera di Colley appena subentrato, insieme a Molinaro, in luogo del centravanti titolare Foggia; a qualche centinaio di chilometri più a sud il Siracusa, seppur privo del proprio cannoniere principe, aveva la meglio in una gara scorbutica grazie ad una doppietta dell’ex reggino Sarao: se dunque, volendo utilizzare una terminologia processuale, tre indizi fanno una prova, attualmente l’unico gap tra gli amaranto e le altre contendenti sta, ma non è una novità, nella profondità del reparto offensivo e, giocoforza, nella mancanza di alternative quantomeno di pari valore.

L’attuale finestra di calciomercato è aperta ed in pieno fermento ma, a costo di essere fastidiosamente ripetitivi, ci si sarebbe aspettato un intervento più tempestivo nel reperire un altro elemento in grado di fornire un apporto concreto e di spessore alla fase realizzativa, e che magari potesse risultare decisivo proprio in gare come quella di domenica pomeriggio in cui, in un contesto ai limiti della praticabilità, sono spesso gli episodi ad indirizzare definitivamente il risultato: tra attese quasi spasmodiche di novità da radiomercato, con il difensore che dovrebbe essere in dirittura d’arrivo, e dichiarazioni societarie non sempre lineari in tal senso, tocca ribadire per l’ennesima volta come un mancato intervento, nel complesso di una rosa così forte e strutturata che necessita semplicemente di un singolo puntello che consenta di non lasciare nulla al caso ed evitare futuri rimpianti.

Nel frattempo, con l’auspicio che l’odierno surplace sia dettato dall’accuratezza nell’individuare il profilo più adatto (e fattibile) e non da altre eventuali determinazioni che sarebbero difficilmente digeribili dalla piazza, già domani è tempo di campo, con l’importantissimo recupero di Favara in cui è vietato fare passi falsi, come d’altronde avverrà praticamente in ogni appuntamento da qui sino a maggio.