Caruso (sindaco Cosenza): "Arrivano segnali preoccupanti di una situazione economica-finanziaria non brillante del Cosenza Cacio"

12.10.2024 10:45 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
Caruso (sindaco Cosenza): "Arrivano segnali preoccupanti di una situazione economica-finanziaria non brillante del Cosenza Cacio"
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© foto di Andrea Rosito

Franz Caruso, sindaco di Cosenza, intervenuto a Il Quotidiano del Sud, ha parlato della situazione economica del club rossoblù:

"Da sindaco conosco perfettamente quello che è il patrimonio, non solo sportivo, ma anche sociale ed economico che rappresenta la squadra di calcio della città. Vedo che le cose non vanno molto bene e questo si trasferisce sull’umore della città e con la proiezione di un danno all’immagine propria di Cosenza città, oltre al danno economico. Questa pesante penalizzazione, nonostante il discreto avvio di stagione, ha relegato la squadra in fondo alla classifica. Non entro nel merito se la penalizzazione è giusta o sbagliata: ci sono delle regole e vanno rispettate. Il rispetto delle regole è uno degli insegnamenti del mondo dello sport". 

Aggiunge il primo cittadino: "Arrivano notizie che fanno dispiacere perché riguardano appunto la prospettiva, arrivano segnali preoccupanti di una situazione economica-finanziaria non brillante. Io mi auguro che non sia così, che queste voci siano assolutamente smentite e soprattutto come cosentini godere di momenti di gioia, di soddisfazione, di tranquillità. Abbiamo in passato già vissuto un fallimento del Cosenza ed è stata una cosa drammatica dal punto di vista sportivo e dal punto di vista dell’immagine della città, ma anche sotto l’aspetto economico. Mi auguro che le voci e le situazioni possano essere superate o smentite".

In passato sono giunti interessi per il club di Guarascio: "Ricordo che ci sono stati contatti, arrivati direttamente alla mia persona, di un fondo internazionale che voleva comprare una squadra di serie B. Mi hanno chiesto informazioni che ho dato, ma poi non se ne fece per ragioni che non sto qui a dire".