"Sul 2-1 è subentrato un pò di timore", Reggina, tutti hanno capito dove si trovano?

26.11.2024 11:45 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
"Sul 2-1 è subentrato un pò di timore", Reggina, tutti hanno capito dove si trovano?
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© foto di Andrea Rosito

"Dopo il primo gol subito ci siamo abbassati troppo e quando succede concedi qualcosa all'avversaria. E' subentrato un pò di timore", sono le parole di Nino Ragusa nel post Reggina-Pompei.

Non è una critica a Nino Ragusa, che alla fine domenica ha fatto il suo con una doppietta e non solo, ma il concetto espresso dall'attaccante è abbastanza preoccupante. Il calcio non è matematica o logica, perché un Pompei, reduce da un repulisti è riuscita a rimontare due reti in casa di una squadra che teoricamente dovrebbe rivestire i panni della corazzata, allora avrebbe dovuto perdere 7-0, aritmetica alla mano, al Granillo. Non è neanche matematica quando si è parlato del fantasmagorico e immarcabile attacco del Siracusa, che ha racimolato 19 reti, le stesse della Reggina. Quando però si dice che è subentrato un pò di timore da situazione di vantaggio, nello stadio di casa, con 3mila spettatori che comunque erano confortati dalla vittoria di Vibo e dunque "ben disposti" verso la squadra, con un allenatore nuovo, allora è palese che ci sia un qualche problema. Che non possiamo individuare noi o il tifoso, ma la dirigenza amaranto.

Può essere stato il calo fisico di qualche elemento, ma il braccino corto alla tredicesima, reduci dai pareggi scandalosi contro Akragas, Acireale e contro lo stesso Sambiase dovevano dare piuttosto la spinta e la ferocia ad una squadra alla ricerca di un'identità.

Fondamentalmente bisogna capire, o aver già capito, chi ha ancora fame, chi è determinato, chi ha ancora birra in corpo per poter trascinare fuori la Reggina dall'inferno della D: non tutto è compromesso, si è ancora in tempo per dare sostanza ad una squadra che ad oggi, non nascondiamocelo, non ha acquisito il phisique du role della squadra che deve vincere il campionato. E non può essere solo colpa dell'allenatore del momento o dei calciatori.