Via libera al DL Omnibus, approvata anche la norma anti-pezzotto: ecco cosa prevede

04.10.2024 17:30 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
Via libera al DL Omnibus, approvata anche la norma anti-pezzotto: ecco cosa prevede
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© foto di Federico De Luca 2023 @fdlcom

Via libera al DL Omnibus, che nella serata di ieri ha ottenuto il via libera definitivo della Camera dei Deputati, che ha confermato il testo approvato martedì scorso dal Senato. I sì sono stati 134, i no 96 e ora l’iter legislativo del decreto è completo e passa al Quirinale per la sua promulgazione. La scadenza per la conversione è ravvicinata: l’8 ottobre.

Tra le norme approvate anche quelle anti "pezzotto", vale a dire la visione "pirata" delle gare calcistiche a pagamento

Approvata la norma che dà ad Agcom la facoltà di ordinare «ai prestatori di servizi, compresi i prestatori di accesso alla rete e i fornitori di servizi di VPN e quelli di DNS pubblicamente disponibili ovunque residenti ed ovunque localizzati, di disabilitare l’accesso a contenuti diffusi abusivamente mediante il blocco della risoluzione DNS dei nomi di dominio e il blocco dell’instradamento del traffico di rete verso gli indirizzi IP univocamente prevalentemente destinati ad attività illecite».

via libera quindi al coinvolgimento delle grandi piattaforme dei motori di ricerca e dei servizi internet che collegano un nome mnemonico a un indirizzo IP. Una volta stabilito il reato, lo stop arriva «entro il medesimo termine massimo di 30 minuti dalla notificazione del provvedimento di disabilitazione». Le stesse grandi piattaforme hanno espresso la propria perplessità per i risvolti in ambito di responsabilità penale.

L’altro emendamento fa espresso riferimento ai «prestatori di servizi di accesso alla rete, i soggetti gestori di motori di ricerca e i fornitori di servizi della società dell’informazione, inclusi i fornitori e gli intermediari di Vpn, gli operatori di content delivery network, i fornitori di servizi di sicurezza internet e di DNS distribuiti, che si pongono tra i visitatori di un sito, e gli hosting provider che agiscono come reverse proxy server per siti web». Tutti soggetti chiamati a un ruolo attivo e a «designare e notificare all’Autorità un punto di contatto che consenta loro di comunicare direttamente, via elettronica, con l’Autorità».

Infine, qualche giorno fa Agcom, Guardia di Finanza e la Procura della Repubblica di Roma hanno firmato un protocollo d'intesa che prevede la messa a disposizione dei dati degli utenti coinvolti all’autorità giudiziaria, consentendo di generare sanzioni che possono variare da 150 a 5mila euro.