La Lega serie A vuole l'autonomia dalla FIGC, Casini: "Il sistema sarebbe riequilibrato"

06.07.2024 18:00 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
La Lega serie A vuole l'autonomia dalla FIGC, Casini: "Il sistema sarebbe riequilibrato"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it

La Lega serie A chiede maggiore autonomia dalla FIGC, a inizio della prossima settimana verrà discusso alla Camera l’emendamento Mulè al decreto Sport. Il presidente della Lega di massima serie, Casini, ha parlato in merito a Corriere della Sera:

"Si avvierebbe finalmente un percorso di riequilibrio del sistema. Sarebbe riconosciuto un giusto ruolo al settore professionistico, con benefici per tutto il movimento di base, come la valorizzazione dei giovani e la tutela dei territori. Siamo lieti dell’attenzione che hanno scelto di dare a questo tema il governo, con il ministro Abodi, e il Parlamento, in Senato con l’indagine conoscitiva che ci ha visto in audizione, e ora alla Camera con quest’emendamento di maggioranza".

Aggiunge Casini: "Negli ultimi anni questo paradosso, sintetizzabile nella nota formula “no taxation without representation”, ha mostrato tutti i suoi effetti dannosi. La Serie A, oltre a contribuire allo Stato con 1 miliardo di euro annuo in carico fiscale, versa per legge ogni anno a tutto il movimento il 10% dei propri introiti da diritti audiovisivi, ossia 130 milioni di euro, di cui 13 milioni di euro sono destinati direttamente alla Federazione. La mutualità è un bene, sia chiaro, e nessuno vuole ridurla, ma avere organi federali dove la Serie A non ha alcun peso è irragionevole".

Il "peso" della serie A e della serie B è decisamente inferiore nel processo decisionale rispetto alle altre componenti federali: "In Federazione il settore professionistico di A e di B è sottorappresentato negli organi. Ciò ha portato spesso a decisioni non equilibrate sulla valorizzazione dei giovani, sulla tutela dei vivai o anche sul calcio femminile. È stata la Serie A, per esempio, a voler riformare il campionato Primavera inserendo un obbligo di numero minimo di calciatori convocabili per la Nazionale. Un giusto equilibrio dentro gli organi federali, senza mortificare le componenti che alimentano l’intero sistema, ha sempre avuto il solo scopo di migliorare la democrazia e il funzionamento della FIGC".