L'Inter ha 341 milioni di perdite da ripianare post Covid: il club ha usufruito del salva-calcio. Come la Reggina: ma con un finale diverso

28.10.2024 17:50 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
L'Inter ha 341 milioni di perdite da ripianare post Covid: il club ha usufruito del salva-calcio. Come la Reggina: ma con un finale diverso
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L'Inter al 30 giugno del 2026 dovrà ripianare per 341 milioni di euro. Questo perché la società, quando era nelle mani di Steven Zhang, ha aderito all'art. 1, comma 266, della Legge n. 178 del 30 dicembre 2020, rimandando la perdita d'esercizio da ripianare al 30 giugno del 2026 per un ammontare di 214 milioni, cioè la perdita del 30 giugno 2021. Poi il Decreto Milleproroghe 228/2021, in vigore dal 31 dicembre 2021, ha permesso il rinvio delle perdite di giugno 2022 di 127 milioni: a sottolinearlo è tmw.

Si tratta della medesima legge alla quale aveva aderito la stessa Reggina all'epoca di Gallo. 

Si legge nelle pieghe del bilancio dell'Inter, depositato oggi. "L’Assemblea degli Azionisti della Società aveva approvato il bilancio chiuso al 30 giugno 2021 con una perdita di Euro 214 milioni deliberando di rinviare il ripianamento della perdita entro il quinto esercizio successivo a quello in corso alla data del 31 dicembre 2020 (ovvero, per la Società, all’esercizio in chiusura al 30 giugno 2026), come previsto dall’art. 1, comma 266, della Legge n. 178 del 30 dicembre 2020; e si ricorda altresì che l’Assemblea degli Azionisti della Società aveva approvato il bilancio chiuso al 30 giugno 2022 con una perdita di Euro 127 milioni deliberando un ulteriore rinvio del ripianamento della perdita entro il quinto esercizio successivo a quello in corso alla data del 31 dicembre 2021 (ovvero, per la Società, all’esercizio in chiusura al 30 giugno 2027), come previsto dal Decreto Milleproroghe 228/2021 in vigore dal 31 dicembre 2021, convertito con modificazioni nella Legge 15 del 25 febbraio 2022 all’art. 3, comma 1-ter (proroga dei termini in materia economica e finanziaria)".

La Reggina, che aveva spostato il ripianamento delle perdite al 2025, aveva accumulato una perdita d’esercizio pari a €. 20.731.273 sino a giugno 2022. Il club aveva deciso di aderire al cosiddetto "salva-calcio" di cui sopra, così da poter spostare il pagamento delle somme agli esercizi futuri, sino ad un massimo di cinque esercizi (quindi cinque anni). Davvero paradossale il fatto che è stata fatta fallire (non parliamo della FIGC) una società per una somma che poteva essere ripianata nel corso del tempo qualora al timone ci fossero stati soggetti affidabili. Un "delitto" che fa ancora venire rabbia e tristezza.