Impresa di Mozart che guida la Cenerentola Mirassol alla promozione in A. Il sogno di allenare la Reggina e il ritorno nel suo Coritiba

26.11.2024 17:55 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
Impresa di Mozart che guida la Cenerentola Mirassol alla promozione in A. Il sogno di allenare la Reggina e il ritorno nel suo Coritiba

Il Mirassol Futebol Clube scrive una pagina magnifica di storia. Grazie alla vittoria per 1-0 sul Chapecoense nell'ultima giornata della Serie B brasiliana, la squadra paulista è stata promossa in Serie A per la prima volta nella sua storia.

Protagonista però è un ex Reggina, Santos Batista Mozart, indimenticato centrocampista degli anni della A. Mozart aveva preso in mano il team a maggio 2023, aveva chiuso la stagione al sesto posto, ora è riuscito nell'impresa di portarla per la prima volta nella massima serie brasiliana.

Un cammino iniziato nel 2020 con il successo nel campionato di Serie D. Il club ha scalato le gerarchie del calcio brasiliano arrivando ai vertici in soli 5 anni. A rendere tutto ancora più magico c'è un altro dato: la società è stata fondata nel 1925, quindi il Mirassol giocherà nella massima categoria proprio nell'anno in cui celebrerà il suo centenario.

Mozart però non continuerà a guidare il Mirassol, l'ex centrocampista ha difatti accettato la corte del Coritiba, club della sua città di nascita con il quale ha iniziato la sua carriera da calciatore e che ha guidato da allenatore per un breve periodo.

IL SOGNO DI MOZART: "PRIMA O POI VORREI ALLENARE LA REGGINA" - Qualche settimana fa, intervenuto al sito europacalcio, Mozart ha confessato il suo grande sogno: "Nel 2014 ebbi l’opportunità di allenare la Reggina, ma in tutta sincerità non ero pronto per questo tipo di mansione. Ero Direttore Tecnico, ma allenare è diverso; sono passati dieci anni, ho avuto modo di maturare molte esperienze qui, in Brasile, e vorrei certamente tornare a Reggio Calabria per allenare la Reggina, società alla quale devo molto. L’allenatore che ha segnato inequivocabilmente la mia carriera è stato Walter Mazzarri, tecnico con il quale giocai 36 partite sulle 38 stagionali e mi diede la fiducia giusta per potermi mettere in mostra. L’annata col mister fu importantissima anche dal punto di vista tecnico, perché ebbi modo di giocare davanti alla difesa e in un centrocampo a cinque. La compattezza del gruppo e lo spogliatoio hanno fatto il resto: ricordo tutto con affetto. Ho grandi ricordi".