Il Giornale: "FIGC, il piano per salvare il calcio: meno squadre di C, FA Cup all'italiana e gli stadi"
"FIGC, il piano per salvare il calcio: meno squadre, FA Cup all'italiana e gli stadi", scrive Il Giornale, che invece ha avuto la possibilità di visionare il documento formulato dalla Federazione inviato al Governo, con le intenzioni programmatiche per la riforma del sistema.
Ecco i principali punti:
SERIE C A 40 SQUADRE - 100 club professionistici sono un lusso insopportabile per l’attuale economia del Belpaese, di qui l’esigenza di ridurre il numero a 80 unità tagliando l’attuale serie C che passerebbe da 3 gironi da 20 squadre a 2 gironi da 20 riducendo a metà la geografia dei campionati (centro-nord uno, centro-sud l’altro). Previsto in A un “taglio” delle retrocessioni da 3 a 2 con l’introduzione però di play-out e play-off in serie B. Questo provvedimento, di conseguenza, comporterebbe la riduzione della quota destinata al paracadute (una sorta di rimborso) per i club retrocessi in B da 60 a 30 milioni e ridistribuzione della differenza. Lanciata anche la riforma della formula della coppa Italia che diventerebbe copia della FA Cup inglese, aperta alla partecipazione di tutte le squadre dalla A alla C senza alcun vantaggio per le più titolate.
CONTROLLI RADDOPPIATI - Il piano prevede norme più stringenti in materia economico-finanziaria sui bilanci eseguiti dalla Covisoc (i controlli passerebbero da 1 a 2 o più all’anno) e sui requisiti essenziali per l’iscrizione ai campionati (valorizzando tra gli altri il numerino del patrimonio netto che dev’essere positivo). Per incrementare la valorizzazione dei vivai sono previsti altri provvedimenti: 1) l’aumento, nelle liste, dagli attuali 4 calciatori provenienti dal vivaio a 6 unità per rosa; 2) incentivi per approntare le seconde squadre, defiscalizzazione dei contratti per i calciatori cresciuti nelle giovanili (una sorta di decreto crescita tricolore).
NUOVA RAPPRESENTANZA - Anche sul piano squisitamente politico le novità sono di sostanza rispetto all’attuale geografia. Il piano prevede infatti una riforma che equivale a una semplificazione: le leghe professionistiche passerebbero da 3 a 2 (Lega serie A e Lega serie B fusa con l’attuale Lega Pro) e il loro peso in percentuale salirebbe al complessivo 40% con il 30% assegnato ai Dilettanti e il rimanente 30% alle altre componenti (arbitri, allenatori, sindacato calciatori).