Il Giornale: "Così l'Inter ha bruciato il patrimonio". Debito da incubo, finanziamento da rimborsare (al 6,75!!) e il silenzio perenne della FIGC

27.12.2023 11:20 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
Il Giornale: "Così l'Inter ha bruciato il patrimonio". Debito da incubo, finanziamento da rimborsare (al 6,75!!) e il silenzio perenne della FIGC
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Se la Reggina oggi è costretta a ripartire da sottozero a causa della decisione della FIGC di escluderla dal campionato di serie B, in testa alla classifica del massimo campionato nazionale c'è una società che in qualsiasi altro settore "merceologico" avrebbe portato da tempo i libri in Tribunale. Stiamo parlando dell'Inter, la cui situazione economica è stata analizzata con attenzione da Il Giornale, unica testata giornalistica (insieme a Report) ad accendere un faro su uno squilibrio che falsa davvero "l'equa competizione" tanto amata da Gravina.

"Così l'Inter ha bruciato il patrimonio", scrive oggi il quotidiano milanese, che peraltro cita il lavoro di Luca Marotta, commercialista e revisore contabile, solo omonimo dell'ad nerazzurro Beppe Marotta

"...Nonostante la società abbia sforbiciato i costi dell’11,8% a 465,5 milioni, ha però dovuto iscrivere un arretramento dei ricavi (-3,2%) a quota 425,5 milioni. Questo fa sì che lo squilibrio economico permane e si proietta nel futuro. Le perdite, infatti, si riversano su una situazione debitoria molto pesante: 807 milioni, sebbene in calo dagli 881 milioni dell’esercizio precedente. Una boccata d’ossigeno, vitale per la continuità societaria, sarebbero state le cessioni di Brozovic (all’Al Nasr per 17,5  milioni) e di Onana al Manchester United (per 50,2 milioni).

Certamente ha dato una grossa mano la possibilità concessa, nell’ambito degli aiuti per le imprese colpite dall’emergenza Covid, di «rateizzare le scadenze relative a talune partite debitorie, in particolare di natura fiscale». Sta di fatto che il Gruppo Inter al 30 giugno 2023 segnalava un patrimonio netto negativo per 161,9 milioni. Ciò significa che tutte le attività contenute nel bilancio interista, peraltro sovrastimate, non basterebbero a coprire le passività. Ed essendo negativo, «il patrimonio netto della Capogruppo al 30 giugno 2023 non rientra nei limiti minimi di capitalizzazione previsti dal Codice Civile», scrive Marotta. Tuttavia, la società ha avuto la possibilità di differire il ripianamento delle perdite entro il quinto esercizio successivo a quello chiuso: quindi, entro il 2027, quando dovrà aver azzerato i 342 milioni cumulati".

Si legge su Il Giornale: "...gli scricchiolii si moltiplicano e potrebbero presto sfociare in un punto di rottura che pare inevitabile. A gennaio 2022, in-
fatti, è stato emesso un bond da 415 milioni con scadenza 2027 con un rendimento monstre del 6,75%. E i cinesi di Suning, che controllano la società attraverso il veicolo Grand Tower, dovranno trovare il modo di rimborsare entro la scadenza di maggio 2024 il finanziamento da 275 milioni del fondo californiano Oaktree, che a garanzia del suo credito ha preteso tutte le azioni del club. Stante questi numeri, la proprietà cinese dovrebbe farsi carico di un robusto aumento di capitale per riequilibrare una situazione che alla lunga potrebbe costringere a portare i libri in tribunale
".

Ma chi dovrebbe ricapitalizzare, quindi mettere dentro soldi, non naviga nell'oro: "..Suning.com, gigante dell’elettronica di consumo e perno del gruppo Suning, non sta navigando in buone acque: nel 2022 ha perso circa 2,1 miliardi e quest’anno la situazione, pur essendo migliorata nel primo semestre, permane in perdita anche a causa di un’economia cinese che ha avuto una ripresa dei consumi inferiore alle aspettative. La famiglia Zhang sta affrontando diversi problemi in patria con i creditori.

Il 7 luglio 2022 l’Inter «ha ricevuto un atto di citazione da parte di China Construction Bank» presso «il Tribunale Civile di Milano» per un’azione «revocatoria contro la delibera assembleare del 18 febbraio 2019 della Capogruppo» in materia di compensi degli amministratori, nel contesto di «più
ampie azioni a tutela dei propri interessi economici in Cina». L’Inter si è opposta e la causa è ancora in corso, ma di fatto è un’altra grana da sciogliere
".

Di fronte a questi numeri e a queste difficoltà, aumenta la rabbia per il sacrificio di una piccola realtà come la Reggina, forse punita oltremodo, al di là delle colpe degli ultimi suoi amministratori.