REGGINA: LA STAGIONE NON È ANCORA COMPROMESSA MA URGE UNA SVOLTA IMMEDIATA
Il nubifragio di polemiche verso squadra, tecnico e società immediatamente abbattutosi dopo la sconfitta di Siracusa era ampiamente previsto e prevedibile, e soprattutto comprensibile da parte dei tifosi che legittimamente si aspettavano un inizio di campionato di tutt’altro tenore; tuttavia, come avevamo già ribadito alla vigilia dello scontro, considerare compromesso un torneo giunto appena alla sesta giornata, al di là dell’emotività generale, appare irrazionale ed infondato, alla luce delle circostanze e dell’attuale classifica.
La rabbia e la delusione susseguenti alla seconda battuta d’arresto in cinque gare disputate, in altrettanti scontri diretti, viene acuita dal fatto che in entrambe le occasioni la squadra ha dimostrato di non essere strutturalmente inferiore ai rispettivi avversari, patendo sconfitte, entrambe di misura ed entrambe su penalty subìto, attribuibili, piuttosto che a veri e propri meriti dei contendenti, più a responsabilità degli amaranto che, a distanza di quasi tre mesi dall’inizio dell’attività agonistica, non riescono ancora a trovare un’identità di squadra ed una idea precisa di gioco, realtà francamente difficile da accettare e comprendere.
Abbiamo attribuito gran parte delle responsabilità, e non ce ne voglia, ad un tecnico che, pur avendo avuto tutto il tempo necessario a disposizione, continua a variare uomini e moduli quasi che ci si trovi ancora a disputare il precampionato, per un complesso che sta palesando limiti soprattutto in fase propositiva avendo sin qui utilizzato pressing alto e lanci lunghi come uniche soluzioni offensive assimilate, tant’è che i fatti ci raccontano che le sei marcature realizzate sin qui sono state frutto di palloni recuperati o prodezze individuali, e mai di azioni manovrate.
Allo stesso modo, ci rifiutiamo di credere che lo stesso Pergolizzi, dall’alto della sua grande esperienza, non sia in grado di porre rimedio ad una situazione che, come detto, si è complicata ma è tutt’altro che irreparabile: tuttavia le soluzioni dovranno essere pressoché immediate ed efficaci, essendosi di fatto ridotti al lumicino i bonus disponibili; non dovesse essere così, diventerebbe altrettanto incomprensibile l’eventuale inerzia di una società che, nel caso, dimostrerebbe di non aver compreso a pieno cosa potrebbe comportare il fallimento di un obiettivo che, come ripetuto ossessivamente, non può essere fallito.
La svolta dovrà avvenire già a cominciare da domani pomeriggio al Granillo, in cui si dovrà fare di tutto per dare risposte ad una piazza ferita e ribaltare i primi 45 minuti già disputati contro gli acesi, sotto di un gol e di un uomo, impresa certamente non agevole ma ampiamente alla portata degli amaranto in forza di un tasso tecnico nettamente superiore rispetto ai siciliani, in aggiunta alla motivazione di voler dimostrare la competitività della rosa e di chi la guida, e soprattutto il desiderio di restare agganciati ad una classifica che, in caso di vittoria, vedrebbe il primo posto distante appena 4 punti in virtù dell’inatteso pari rimediato, oltretutto in extremis, dalla capolista in casa del fanalino di coda, a dimostrazione che nulla può definirsi ancora già scritto.