INTERVISTA - Rubin: "Reggina, avventura breve ma intensa. Che rammarico non aver festeggiato"

13.06.2024 10:30 di  Antonino Sergi   vedi letture
INTERVISTA - Rubin: "Reggina, avventura breve ma intensa. Che rammarico non aver festeggiato"
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© foto di Andrea Rosito

E' durata un anno, il tempo di vincere il campionato con Mimmo Toscano in panchina, l'avventura di Matteo Rubin con la maglia della Reggina. L'ex laterale amaranto ha parlato ai microfoni di TuttoReggina di quell'esperienza. "E' stata breve ma intensa, il fatto del Covid non siamo riusciti a godercela con i tifosi ma è stato un anno intenso. Nessuno ci dava per vincenti, per tutte le squadre era difficile affrontarci".

C'è rammarico per non aver festeggiato con la città?
"Tanto rammarico, vinci il campionato ed è anche bello godertelo. Mi è dispiaciuto soprattutto per quello, è una città che vive di calcio e sarebbe stata una cosa bella".

Con il senno di poi si doveva essere mantenuta l'ossatura anche in B?
"Quando vinci un campionato dovresti mantenere l'ossatura della squadra, vedi il Catanzaro di quest'anno. Quello era un gruppo unito, aveva dimostrato grandi qualità e il campionato lo vinci con il gruppo". 

Dopo il gol alla Paganese sei corso ad abbracciare Paolucci che giocava poco.
"Quando giochi meno è difficile psicologicamente, ti puoi demoralizzare e lui era un grande calciatore".

C'è stata una partita della svolta?
"Sicuramente la partita con il Catanzaro in casa, sono segnali che ti fanno capire che è l'anno buono. Era una cosa incredibile la spinta del pubblico, l'avevo vissuto da avversario in Serie A poi ero venuto in C da avversario con il Foggia con poca gente allo stadio".

Ti aspettavi poi l'epilogo degli ultimi anni?
"Il presidente Gallo già il primo anno non aveva mantenuto qualcosa, gli siamo venuti incontro dopo il Covid nonostante le promesse iniziali. Poi è successo quello che tutti sanno".

Poi si è ritrovati da un passo dalla Serie A al fallimento.
"Non riesco a capire cosa può girare in testa ai presidenti, dopo un campionato del genere".

Ti aspettavi invece l'epilogo dell'Alessandria?
"Non me lo aspettavo, non capisco cosa sia successo. Ha speso per anni e anni per conquistare la Serie B, quando è stato il momento della promozione poi succede questo. E' una cosa che proprio non riesco a capire. Ha speso 30 milioni di euro per conquistare la promozione".

Invece Toscano ha vinto un altro campionato.
"Toscano è una garanzia, ha vinto anche quest'anno a mani basse il campionato. Se uno vuole vincere la C prende lui ed è al sicuro. Meglio di lui non ce ne sono".

Cosa c'è nel tuo futuro adesso?
"Basta con il calcio, non ho più voglia. Non c'è più la passione, la voglia e ci sono troppi interessi esterni. Poi il fatto degli under, giochi perché sei under poi tutti dove vanno a finire? Poi con alcuni giovani fai fatica anche a parlare, è brutto da dire ma è così. La società poi illude questi giocatori, devi far giocare chi merita e basta".