INTERVISTA - Baldini presenta Petrelli: "Lo paragono calcisticamente ad Ibrahimovic"
Dal centro della difesa alla panchina, l'esperienza con grandi risultati nella Primavera della Juventus per Francesco Baldini che proprio in bianconero ha allenato Elia Petrelli. Ai nostri microfoni, l'ex tecnico dei bianconeri ha presentato il centravanti che a breve dovrebbe diventare il quarto rinforzo del mercato invernale della Reggina.
Mister conosce bene Petrelli, che calciatore è?
"Con le dovute proporzioni, calcisticamente, lo paragono ad Ibrahimovic. Non è il classico bomber, sa fare gol ma è molto bravo a creare spazi e fare anche assist per gli altri. Quello che deve migliorare è a livello di volontà, lui ancora non ha capito quale davvero è il suo potenziale. Gli serve un campionato di Serie B per crescere. Reggio Calabria può essere il posto giusto per lui".
Può giocare quindi come centravanti nel 4-2-3-1 di Baroni?
"Può giocare anche alle spalle del centravanti, è un ragazzo che nonostante la stazza fisica importante ha qualità importanti. Io alla Juventus con lui avevo Portanova che ha fatto tanti gol grazie agli assist di Petrelli".
Quanto è importante crescere nella Juventus e magari poi passare nell'Under23?
"La politica della Juventus è molto semplice: creare plusvalenze per poi comprare gente come Ronaldo. Non riesco a capire come solo la Juventus ha pensato di investire nelle seconde squadre. Crei giovani importanti, è quasi impensabile non fare le seconde squadre che diventano fondamentali per le grandi. E' incomprensibile".
Ci ha visto lungo il club bianconero quindi.
"Quello che ha fatto Cherubini è straordinario, all'inizio la Juventus U23 veniva criticata ma poi lo stesso Cherubini ha avuto ragione essendo la seconda squadra bianconera una sua creazione. Le seconde squadre diventano fondamentali".
Torniamo alla Reggina, squadra in difficoltà nonostante i grandi nomi come Denis e Menez.
"I giocatori di grande esperienza sono fondamentali ma serve il giusto mix. Se pensiamo a Reggina, Bari e Monza che hanno fatto questo tipo di ragionamento la dimostrazione è che non sempre chi spende di più vince. Sono campionati dove servono calciatori di temperamento e che fanno della corsa la loro arma migliore".
Che ricordo si porta di Reggio Calabria.
"Ho ancora tantissimi amici li, mi porto il ricordo di persone serie. Sono stato bene, quell'anno poi ho preso una malattia e sono stato fuori sei mesi e un mese e mezzo ricoverato. L'affetto che mi è stato dato in quel periodo non le me lo dimenticherò mai. Dopo sei mesi di stop ho giocato un Napoli-Reggina che valse il campionato e fu veramente una soddisfazione".