Continua la triste parabola della Lucchese: i calciatori presentano istanza di fallimento. Il silenzio della FIGC

Continua a far registrare puntate poco edificanti la questione-Lucchese, società oramai senza guida e con oscuri passaggi di mano da inizio stagione (addirittura quattro). Nella giornata di ieri, di fronte all'ennesima promessa disattesa in merito al pagamento degli stipendi, i calciatori hanno deciso di presentare l'istanza di fallimento del club. Come si legge su QuotidianoSportivo:
"...la squadra ha deciso di agire e ha firmato i documenti necessari per autorizzare l’"Aic" a presentare istanza di fallimento al tribunale. La squadra diventerà, così, creditrice privilegiata nei confronti della Lucchese, una volta che, trascorsi i termini di legge (circa 30-40 giorni), la società verrà dichiarata fallita. E, nel tardo pomeriggio, è stata inviata al tribunale, per via telematica, la richiesta di fallimento firmata dal revisore Liban Varetti: oggi il giudice Giacomo Lucente la esaminerà".
Si legge ancora: "Si chiuderà così, nel peggiore dei modi, una vicenda cominciata nel momento in cui Bulgarella è uscito di scena, con l’allora "ad" Lo Faso, numero due del club rossonero, che ha ceduto la società alla Sanbabila di Milano dell’avvocato Longo per un cifra di circa 450mila euro, pagabili in due tranches; poi da quest’ultima alla Slt di Roma per 1640 euro. Il terzo passaggio verso la BM Sports & Management di Mancini non è mai stato registrato in Camera di commercio. E, così, senza che nessuno dei proprietari abbia messo un euro nella Lucchese, si è arrivati all’ultima pantomima: prima con l’annuncio di una conferenza stampa; poi con il suo rinvio e, di fatto, la definitiva uscita di scena di Mancini & C.".
Ovviamente il tutto nel silenzio delle istituzioni sportive, più interessate a coltivare amichettismo e a illustrare fantomaticio traguardi raggiunti.