Spinesi a TuttoReggina: "La Reggina sta strameritando di vincere il campionato"
Più di 130 gol segnati in carriera, tante le gioie specie con le maglia di Bari e Catania. Nativo di Pisa ma ormai cittadino del Sud, Gionatha Spinesi per anni è stato uno degli attaccanti più difficili da marcare per i difensori tra Serie B e Serie A. L'ex attaccante del Catania è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per parlare di questa situazione riguardo l'emergenza Coronavirus ma anche di calcio giocato.
Gionatha, un commento su questa situazione attuale sia dal punto di vista generale che sportivo.
"All'inizio, anche perchè presa sotto gamba da parte della politica, non ci siamo resi conto della gravità. Si pensava si fermasse in Cina invece l'Italia sembra oggi la seconda Cina quando invece siamo partiti prima degli altri stati europei provando a limitare i danni. E' una pandemia a livello mondiale, chiusi tutti i campionati e speriamo non arrivi in Africa perchè ci sono posti lì dove non c'è nemmeno l'acqua e potrebbe essere disastroso. Sei costretto a chiudere confini, aspettare che si blocchi il virus ovunque. Rimaniamo in casa, atteniamoci alle regole. Se tutti stessero in casa per un mese finirebbe tutto ma la mamma degli scemi è sempre incinta. La Cina ha risolto in due mesi e mezzo, lì c'è l'arresto immediato se non ti attieni alla regole. Io vivo a Napoli e mi rendo conto che è una delle città che più sta rispettando le norme. Bisogna fare di necessità virtù e fare in modo che quello che è successo al Nord non succeda al Sud. Mi auguro che la curva di contagi scenda e lo stato prenda provvedimenti più stringenti, quasi da guerra".
Quando pensi possano riprendere i campionati?
"Mi auguro che si possa riprendere il prima possibile, la ripartenza del calcio sarebbe il segnale positivo dell'aver smorzato la pandemia. E' difficile dirlo adesso, ho grandi dubbi della ripresa del calcio come della ripresa della scuola. Non dobbiamo buttarci giù in questo momento, in questo mondo sempre frenetico adesso ti concedi un pò di tempo per ascoltare i propri figli. Cerchiamo di prendere le cose positive attenendoci alle regole".
Tornando al calcio giocato, ti aspettavi questa Reggina?
"La Reggina sulla carta era, insieme alla Ternana, un palmo quasi due sotto il Bari ad inizio campionato. Quando devi vincere c'è un trucco, puoi essere una grande rosa ma devi diventare anche una grande squadra e lì puoi importi: la Reggina lo ha fatto fin da subito. Ha avuto anche la fortuna che il Bari ha pagato lo scotto dell'inesperienza di Cornacchini come allenatore, con il senno di poi forse sarebbe servito un tecnico vincente. Gli amaranto sono diventati squadra fin da subito, stanno strameritando di vincere il campionato contro una squadra più forte come il Bari. Quando arrivi prima della Juventus in Serie A sei andato al di sopra delle proprie possibilità, questo è il merito di tutti dalla società alla squadra".
Il Bari, rispetto alla Reggina, ha fallito qualche scontro diretto. Quanto è importante vincere queste partite?
"Il campionato di Serie C è il più difficile. Per esempio il Girone B è più completo mentre a Sud c'è la difficoltà nei campi tosti che non ci sono negli altri gironi, gli scontri diretti diventano determinanti".
Catania è la tua seconda casa, ti aspettavi tutte queste difficoltà?
"Catania è un ambiente difficile, una piazza molto esigente dove il calciatore di Serie A non fa la differenza ma i giocatori con personalità. In questi anni c'è stata poca personalità in mezza al campo, non si compra la personalità. Quando vinci i campionati servono almeno quattro calciatori che hanno questa dote. E' stata un'annata difficile per i problemi societari, non è un caso che dopo questi problemi e lo scarico di responsabilità la squadra stia rispondendo positivamente. Quando alcuni giocatori sono chiamati a dover vincere obbligatoriamente non hanno reso come dovevano".
Dopo l'annata di due anni fa con Lucarelli, insieme all'addio del tecnico doveva azzerarsi tutto?
"Sì, si doveva fare quello che è stato fatto a gennaio quest'anno. Quel Catania è arrivato a giocarsi il punto a punto con il Lecce che l'anno dopo ha vinto il campionato di Serie B e non sta facendo male in Serie A. Lucarelli aveva una grande squadra ma con due pecche enormi: un giocatore in fase di difesa che sapesse giocare con i piedi ed uno a centrocampo con personalità per fare le due fasi".
Per concludere, quale aneddoto di lega alla Reggina?
"Contro la Reggina è arrivato il primo gol tra i Professionisti, feci un pallonetto al portiere in uscita nel 1997 con la maglia del Castel di Sangro. Ho giocato partite importanti, ho vissuto anche derby in Serie A. Il Granillo è affascinante, è uno di quegli stadi che emozionano un calciatore".