Cavalli a TuttoReggina: "Che emozione il gol a San Siro, la Reggina il rimpianto più grande"
Durante l'estate del 2005, la Reggina pesca in Serie B per rafforzare il reparto offensivo e sceglie Simone Cavalli reduce da quattordici reti realizzate con la maglia del Cesena. Uno dei migliori attaccanti della serie cadetta, qualcosa però non funziona in riva allo stretto e dopo sei mesi lascia l'amaranto con due reti messe a segno. Oggi si racconta ai nostri microfoni e ripercorre quel breve periodo a Reggio Calabria.
Simone prima cosa, un pensiero sulla situazione che sta vivendo l'Italia in questo momento.
"Una situazione inaspettata che ci ha colti impreparati, non è semplice gestire tante persone. Il dato si è allargato molto, è diventata una cosa seria ed è giusto fermarsi completamente e mettersi a posto. Se non riusciamo a gestirla bene potrebbe allungarsi ancora di più. Bisogna rispettare le regole e fare qualche sacrificio".
Un tuffo nel passato, dopo la grande annata a Cesena com'è nata l'idea di venire a Reggio Calabria?
"E' stato Foti che aveva individuato in me una scommessa, non avevamo mai fatto la Serie A che è arrivata dopo i 14 gol dell'ultimo anno a Cesena. Il presidente aveva visto in me un attaccante su cui puntare anche se poi alla fine non è stato un pò così".
Cosa non ha funzionato?
"Io ero partito bene, avevamo fatto due gol dopo cinque partite poi purtroppo è stata una scelta mia quella di scendere in B a gennaio vista la ripresa di Bianchi e volevo trovare maggior continuità. Con il senno di poi è stata una scelta sbagliata".
Più emozionante il primo gol in Serie A contro l'Udinese o quello a San Siro contro il Milan?
"Sicuramente il gol a San Siro, anche se quasi a partita finita, però è stata una soddisfazione enorme. Io vengo da una famiglia di milanisti e non ero mai stato a San Siro nemmeno da spettatore".
Che ricordo di porti di Reggio?
"Sono stato molto bene con la gente e con la città, avevo un buon rapporto con Pellizzoli e poi mi sono rivisto con Lucarelli. Rapporti di amicizia non ci sono dopo tanti anni ma se c'è la possibilità di incontrarci volentieri".
Qualche rimpianto?
"E' il rimpianto più grosso della mia carriera. Dovevo sfruttarla meglio, nel calcio si fanno delle scelte che a volte possono essere anche sbagliate. Forse ero poco maturo in quel momento, avevo perso un pò di fiducia".
Un giudizio invece sulla Reggina di quest'anno?
"La Reggina sta facendo un campionato strepitoso e merita la promozione. E' una bella squadra e si è ricreata l'atmosfera allo stadio di una volta che si era un pò persa con il tempo".
Potremo rivedere presto Cavalli nuovamente nel mondo del calcio?
"Il mio obiettivo è quello di rientrare nel calcio, per una serie di vicissitudini ho cominciato a lavorare ma a me piace allenare e proverò a farlo come professione".