Amerini a TuttoReggina: "La Reggina merita la B. La salvezza del -11? Un miracolo sportivo"
Il suo nome rimarrà nella storia della Reggina, cittadino onorario di Reggio Calabria e protagonista della più grande impresa sportiva della società amaranto ovvero la salvezza del 2006/2007 con -11 punti di penalizzazione. E' rimasto soltanto un anno in riva allo Stretto Daniele Amerini, tanto è bastata per rimanere nei cuori dei supporter e nelle memorie di quella squadra e di quella stagione indimenticabile. L'ex centrocampista è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per parlare di quell'annata e non solo.
Prima di cominciare, cosa pensi di questa emergenza e secondo te quando si potrà riprendere?
"E' giusto sospendere tutto. Prima bisogna tutelare la salute di tutti, il calcio può aspettare. Una soluzione si trova, non sarà facile accontentare tutti. Credo che questa pausa sia più lunga di quella che ci dicono, probabilmente si giocherà a maggio con un tour de force fino a fine giugno".
Un tuffo nel passato, che ricordi ti porti dell'annata 2006/2007?
"E' uno dei ricordi più belli. Quando siamo partiti in ritiro con -15 anche noi pensavamo di essere già retrocessi e fare un campionato dignitoso, ci davamo inconsciamente per spacciati. E' stato bravo Mazzarri a dare grandi motivazioni insieme a Foti e tutto il gruppo. C'era un gruppo di giocatori con tanta fame, alcuni sottovalutati e chi non aveva espresso il massimo del potenziale. Tutti abbiamo dato il massimo, è venuto fuori un miracolo sportivo. Di fondo credo ci fossero dei valori sia tecnici che umani".
C'è stata una partita che vi ha fatto capire che l'impresa era possibile?
"C'è stata più di una partita. Forse lo abbiamo capito vincendo in casa contro la Roma facendo una grande partita, oppure il pareggio con l'Inter. Non sono risultati che sono venuti per caso, era un segnale che potevi farcela".
Cosa ha rappresentato per te il gol all'ultima giornata contro il Milan?
"E' stato il coronamento dell'annata ed in più era una settimana che non stavo molto bene, Mazzarri mi chiese se volevo giocare o meno dall'inizio. Risposi di voler partire dalla panchina, poi sono entrato ed ho fatto gol e forse sono stato ricompensato della mia onestà. Questa è la dimostrazione del gruppo che c'era perchè il calciatore è egoista".
Come mai è finita dopo solo una stagione la tua avventura a Reggio?
"E' una cosa che mi sono chiesto anche io, potevo dare una mano anche giocando meno. Il presidente mi disse che fu Ficcadenti. Ricordo che ad inizio ritiro nacque mia figlia, dopo essere tornato il mister mi spedì sulla fascia a correre con quelli in partenza. Qualcosa di strano c'è stato, il calcio è così".
Nonostante tutto, ti porti dietro qualche rimpianto?
"Chi è andato via quell'anno lo ha fatto da vincitore, forse abbiamo lasciato un ricordo migliore viste poi le difficoltà delle stagioni successive. E' stata un'avventura breve ma intensa".
Stai seguendo la Reggina, come giudichi fin qui la stagione?
"Sono contento che abbia ritrovato un grande presidente dopo Foti, con tutti i dovuti scongiuri merita la Serie B. Sono contento perché è una categoria che meritano i tifosi della Reggina come minimo".
A questo punto della stagione, immaginavi un divario così ampio dal Bari?
"Sinceramente no. Pensavo che la Reggina potesse giocarsela con Bari e Ternana però sono stati bravi tutto l'ambiente perché a livello di valori non ci sono questi nove punti di distacco, vuol dire il fattore ambientale ha fatto la differenza".
Per concludere, quali calciatori ti hanno impressionato di più in questa stagione di C?
"Il calciatore della Reggina sicuramente Rivas, mentre nel Girone C mi ha impressionato Fella del Monopoli. Come giovane invece Corrado dell'Arezzo mentre sta facendo benissimo un ex Reggina come Provenzano alla Sicula Leonzio".