REGGINA: LA RIMONTA “FANTASMA” IN UN’EQUA COMPETIZIONE SEMPRE PIÙ A TARGHE ALTERNE

13.03.2025 13:00 di  Valerio Romito   vedi letture
REGGINA: LA RIMONTA “FANTASMA” IN UN’EQUA COMPETIZIONE SEMPRE PIÙ A TARGHE ALTERNE

La staticità che avrebbe dovuto caratterizzare la settimana che ci conduce all’ultima pausa di campionato prima del rush finale, ci ha invece riservato una serie di accadimenti extra campo che sono andati a stravolgere alcune classifiche dei tornei in corso di svolgimento: quello che ovviamente ci interessa più da vicino è, ovviamente, il ritiro dell’Akragas 2018 dal campionato di serie D.

La società agrigentina, solo pochi giorni dopo aver disputato quella che sarebbe stata la sua ultima partita al Granillo, ha dunque ritenuto più conveniente dare un colpo di spugna immediato ai tanti ed ingenti debiti, preferendo presumibilmente ripartire il prossimo anno dalla serie inferiore tramite l’acquisto di un titolo o la fusione con un altro sodalizio, pratica che nella valle dei templi è stata adottata svariate volte negli ultimi decenni (con buona pace dei “puristi” dell’identità), ma al contempo causando la riscrittura della classifica del girone I visto che tutti i risultati conseguiti dai siciliani verranno cancellati.

Cosa cambia per la Reggina? In questa fase poco o nulla: gli amaranto restano comunque costretti a fare bottino pieno per le restanti gare che li attendono, continuando a ricoprire il ruolo degli inseguitori rispetto a chi continua ad essere padrone del suo destino, per una rimonta che oggi è solo “fantasma” e che potrà concretizzarsi solo al verificarsi di determinati risultati; Il Siracusa mantiene ben salda la testa della classifica, anzi attualmente con un punto in più rispetto alla scorsa settimana, tuttavia l’ulteriore turno di riposo che andranno ad affrontare in luogo dello scontro con l’Akragas lo “costringerà”, al pari degli inseguitori, a tenere a sua volta un percorso netto senza più ulteriori bonus da poter sfruttare.

Nei giorni in cui le cronache agrigentine paventavano l’ipotesi dell’abbandono della squadra locale, qualche voce cittadina storceva il muso sull’ipotesi che qualcuno potesse “tifare” all’idea di poter racimolare qualche punto per le disgrazie altrui: comunque la si possa legittimamente pensare, e ricordando che in queste situazioni i veri penalizzati sono sempre e solo i tifosi ai quali va tutta la nostra sincera considerazione, l’invito è quello di non crearsi alcun imbarazzo e riportare la memoria a meno di due anni or sono, quando ben 18 società non si limitarono ad augurare le nostre di disgrazie, ma le chiesero formalmente ad opponendum in un procedimento giudiziario da cui, Brescia a parte, non avrebbero tratto alcun tipo di vantaggio se non quello di salvaguardare l’ormai famigerata “equa competizione” che, stante quello che sta succedendo al piano immediatamente superiore, oggi risuona come una barzelletta, oltretutto di quelle che non fanno più ridere nessuno.

È infatti ormai noto a tutti che, in serie C, l’esclusione di Taranto e Turris comporterà la cancellazione di ben 60 partite precedentemente disputate nel girone C e, di fatto, riscrivendo drasticamente la relativa graduatoria, a causa di problematiche economiche emerse già nell’estate scorsa, cioè immediatamente dopo le pratiche di ammissione delle società ai campionati, senza contare le tante squadre colpite da penalizzazioni in classifica, con una Federazione che evidentemente non ha alcun interesse nel voler mantenere un’immagine di integrità e fermezza come quella sbattutaci in faccia dal loro legale al Tar ed al CdS, ma che ormai si ricopre si ridicolo usando il bastone e la carota a targhe alterne, e soprattutto a seconda dell’interlocutore.

Non sappiamo se questa coltre di vergogna indurrà i vertici federali, oltretutto riconfermati in pompa magna, ad utilizzare un’attenzione adeguata in sede di controlli amministrativo contabili per evitare che le farse di questa stagione possano ripetersi; nel dubbio, lecito, sarà bene che gli amaranto proseguano serenamente il loro percorso nel tentativo di guadagnare il massimo possibile, sia esso dalla porta principale o da quella secondaria, i cui percorsi comunque coincidono in termini di rendimento per il prosieguo di stagione.