REGGINA: CHI SI FERMA È (QUASI) PERDUTO

05.11.2024 13:00 di  Valerio Romito   vedi letture
REGGINA: CHI SI FERMA È (QUASI) PERDUTO

Partiamo dalla fine; è innegabile che nelle analisi post gara si giudichi corretto il risultato finale quale summa dell’andamento dei novanta minuti, divisi equamente nella misura di un tempo per ciascuno, così come si rendano i giusti meriti ad un avversario mai domo che ha gettato il cuore oltre l’ostacolo per uscire da una situazione problematica: il problema, semmai, è che tutto ciò non avrebbe dovuto essere consentito ab initio.

Appare infatti piuttosto lapalissiano, considerato l’approccio più che morbido degli amaranto alla partita, che in qualche modo sia stato sottovalutato un impegno la cui lettura era invece piuttosto facile, alla luce delle grandi polemiche intercorse in settimana in casa agrigentina che lasciavano presupporre una prestazione da ultima spiaggia, e su cui invece bisognava sportivamente ma cinicamente infierire per fiaccare immediatamente qualsiasi speranza ai padroni di casa: così non è stato e ne prendiamo atto, dando responsabilità un po’ a tutti, società compresa che, al di là delle dichiarazioni di facciata (e di cortesia) sulla bontà del match, auspichiamo abbia fatto sentire il proprio disappunto, per non aver approcciato l'appuntamento con la dovuta ferocia e vinto una gara che andava solo vinta, a chi di dovere.

Nessun disfattismo e ci mancherebbe: la squadra sta disputando un buon torneo, ha conquistato 20 punti, non subisce reti da cinque giornate ed è in piena corsa per la promozione; per contro, a voler guardare il bicchiere mezzo vuoto, in dieci gare ha perso un terzo dei punti disponibili, e se ciò si fosse verificato un anno fa, pur avendo certamente (e fisiologicamente) migliorato lo score rispetto alla squadra di Trocini, ci saremmo già trovati dinanzi ad una distanza pressoché incolmabile dal primo posto.

Se, come detto, nulla è ovviamente compromesso poiché il girone si sta dimostrando molto livellato ed equilibrato, e gli stessi amaranto, al di là del mezzo passo falso di domenica, stanno comunque dimostrando di essere in fase di crescita, altrettanto chiaramente va rimarcato come i margini di errore siano sempre più ridotti al lumicino e che da qui in poi la marcia potrà subire pochissime fermate, in particolare rispetto ad avversari battibili, per poi giocarsi tutto nei prossimi scontri diretti. Anche perché non è detto che gli stessi avversari, a breve, non cambino a loro volta marcia.

Nel frattempo, si sono verificati due fatti: l’ormai scontato addio di Rajkovic, a seguito del quale ci si aspetta un prossimo intervento per colmare il vuoto lasciato in attacco, non essendo, ci sembra, mutate le esigenze ravvisate in fase di mercato estivo, ma magari adattando le valutazioni al nuovo modulo utilizzato, ed il rientro in gruppo di Rosseti, su cui andrà immediatamente fatta una valutazione definitiva sulla effettiva utilità ed efficienza o, eventualmente, anche qui operare scelte differenti.

Intanto domani si torna in campo per il secondo turno di coppa: a chi ritiene si tratti di un disturbo superfluo, va chiarito che invece rappresenta una buona occasione per chi al momento è fuori dai radar per riprendere confidenza con il campo e, eventualmente, cercare di convincere il tecnico per il prosieguo di stagione, senza dimenticare di cercare comunque di tornare alla vittoria. Perché alla fine vincere fa sempre bene.