Reggina addio, Miseferi: "Saladini ha distrutto il prestigio amaranto. Ma ripartiremo!"
Lunga lettera social dell'artista Gigi Miseferi, grande tifoso della Reggina, che si è rivolto a Saladini dopo la cancellazione degli amaranto dal calcio Prof:
Sig. Saladini, sono profondamente deluso e notevolmente incazzato a causa del risultato disastroso dopo solo un anno e ribadisco un anno, della sua gestione che ha incredibilmente portato alla tragica esclusione della nostra Reggina dal campionato professionistico di Serie B. Non ci ho dormito questa notte, perché non riuscivo a trattenere la mia frustrazione di fronte a questa situazione inaccettabile.
È davvero incomprensibile come lei ed i suoi più stretti collaboratori, abbiate potuto distruggere nel volgere di un anno solare, il presente, il futuro ed il prestigio Amaranto per "negligenza" (vedere l'accezione completa del termine). In questi mesi, il suo silenzio ed il suo atteggiamento sono stati quelli del classico capitano che abbandona la nave mentre affonda, ignorando completamente le vite e le speranze di migliaia di Cuori Amaranto. Fatto salvo le sue blande argomentazioni di qualche giorno fa in TV che sono sembrate l'iconico mantra della "Supercazzola con scappellamento a destra" del mitico Conte Raffaello Mascetti della fortunata saga di "Amici miei". Vede, L'atteggiamento intriso di negligenza dell'intero organigramma addetto alla parte amministrativa, ha dimostrato un totale disprezzo per la storia, la passione e l'orgoglio che la Reggina rappresenta per tutta la Comunità Amaranto. Lei e la sua dirigenza vi siete presentati assumendovi il compito di guidare la nostra nave attraverso mari difficili, ma avete dimostrato di non essere degni di questo onore. E inoltre Le confesso che per quanto mi riguarda, il bacio che lei ha dato alla sciarpa Amaranto in sede di presentazione, mi è subito parso e lo può chiedere a tutti i miei amici ai quali l'ho confidato subito, un "falso storico"! E non dimenticherò mai la freddezza tipica dei rettili con la quale Lei ed il "suo Presidente", nel corso dell'ultima conferenza stampa, avete tranquillizzato tutti con sorrisini battute e pacche sulle spalle di alcuni presenti. Le confesso che ho dubitato di lei quando con un iniziativa singolare, ha invitato a pranzo tutti i giornalisti della città che si occupano di Reggina. Mi domando: Forse per carpire la buona fede di seri Professionisti, con l'intento di crearvi uno "scudo mediatico" a protezione dello scellerato operato all'interno del bunker Sant'Agata? Sappia che le lacrime versate di chi ama la Reggina non possono essere ignorate o giustificate con scuse vuote, qualora quest'ultime dovessero mai arrivare. Siamo stati traditi da coloro che dovevano proteggere i nostri interessi e promuovere la crescita della nostra squadra e le ricordo che "La Reggina in Serie A nel giro di tre anni" l'ha dichiarato lei, ipnotizzando anche una leggenda del Calcio come Pippo Inzaghi, un meraviglioso biglietto da visita per la nostra Reggina, simbolo di serietà e abnegazione, al punto che vederlo sedere sulla nostra panchina negli stadi di tutta Italia, mi commuoveva ciclicamente. L'amara realtà davanti alla quale ci troviamo dal tardo pomeriggio di ieri, per via della vostra indolenza ha gettato un'ombra indelebile sulla nostra storia e sul nostro futuro.
E cosa dire del "Presidente"? Ammetto che la sua nomina, considerato il suo passato di Prefetto e cioè posto come baluardo di "Legalità" a capo di una Società di Calcio, già dal primo momento mi ha fatto in automatico saltare in mente la locuzione latina "Excusatio non petita, accusatio manifesta" (Scusa non richiesta, accusa manifesta", che sarebbe l'equivalente di "Chi si scusa si accusa"). Anche qui, mi è parso come se lei volesse operare all'ombra di una figura dall'indiscusso spessore morale. Ed anche in questo caso, lo può chiedere a tutti i miei amici ai quali l'ho confidato subito. La esorto quindi, Sig. Saladini, "mentre serenamente si troverà in vacanza, a casa o a passeggio, a riflettere seriamente sulle sue azioni e sulle conseguenze devastanti che hanno avuto su interi nuclei familiari e settori economici della mia Reggio.
Adesso è giunto il tempo che Lei ed i suoi scriteriati collaboratori vi assumiate la responsabilità delle vostre azioni e pensiate a come poter rimediare a questa situazione in modo adeguato. Lo dovete a tutti noi Appassionati, che nella nostra Reggina abbiamo investito non solo il denaro, tra abbonamenti, biglietti, trasferte e Pay per view, ma soprattutto il tempo, il cuore e l'anima. Meritiamo perciò almeno rispetto, visto che la trasparenza non ce l'ha mai concessa. E non abbia dubbi che la piazza di Reggio Calabria continuerà a lottare per il futuro della propria Squadra, anche se lei e la sua dirigenza avete dimostrato di non essere degni della nostra fiducia. Perché ripartiremo dalle macerie, in quanto questa Città, come ci insegna la storia, l'ha sempre fatto e le garantisco che ne usciremo fortificati e più uniti di prima sotto la Bandiera Amaranto che ne lei, ne nessun altro potrà mai impedire che continui a sventolare con fierezza sotto il cielo della nostra Reggio Calabria! E non importa in quanti saremo a partire dal gradino più basso del Calcio, in cui lei ha fatto sì che venissimo collocati, perché come diceva l'Enrico V di Shakespeare ai suoi soldati "Meno siamo e più grande sarà la nostra parte di gloria"!
Con delusione e rabbia ma tanta fierezza Amaranto, Gigi Miseferi